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“Finalmente si riconosce la necessità della crescita!”: intervento di Rinaldi sulle politiche economiche europee contro i vincoli allo sviluppo

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Intervento infuocato di Antonio Maria Rinaldi, nel quale il deputato europeo si compiace che , alla fine, qualcuno abbia capito che bisogna pensare alla crescita ed al benessere dei cittadini, prima che a vuoti parametri europei.

Eccovi il testo.

Presidente, Colleghi,

Sono stupito ma anche compiaciuto che finalmente le istituzioni europee abbiano ammesso la necessità di rivedere la governance economica dell´Unione ed in particolare il Patto di Stabilità e Crescita.

Questi temi sono da sempre stati alla base dell´azione politica del mio partito la Lega, attirandoci feroci critiche al limite della ghettizzazione con un pretestuoso e antidemocratico cordone sanitario, da parte proprio di coloro i quali oggi senza coerenza condividono le nostre stesse richieste di revisione.

I nostri economisti, il Sen. Alberto Bagnai e l´On. Claudio Borghi Aquilini e gli indipendenti Prof. Paolo Savona e il Presidente Luciano Barra Caracciolo, si sono sempre spesi a supporto della revisione di queste regole obsolete e controproducenti.

Era necessaria una Pandemia per arrivare a queste conclusioni, visto che le stesse regole del Patto di Stabilità, del Six Pack, del Two Pack e del Fiscal Compact, hanno in un crescendo rossiniano, condizionato negativamente ancor di più la ripresa degli stati dell’eurozona dopo la crisi del 2008?

Cosa sarebbe successo se non ci fossero stati gli stimoli monetari intrapresi dalla BCE, come il QE e il successivo PEPP, che attirarono iniziali critiche nei confronti di Draghi, ma che hanno sopperito almeno in parte ad una governance economica errata?

In ultimo, il dossier che ci accingiamo a votare, ci troverebbe d’accordo sull’introduzione di un indicatore climatico solo nel caso in cui venissero scorporati gli investimenti green dal computo del deficit.

Grazie.

Eccovi l’intervento in video

 


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