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Attualità

Eurogruppi, vittorie e Adults in the Room (di Debora Billi)

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Sono finalmente riuscita a vedere il recente film “Adults in the room” di Costa Gavras, grazie a dei sottotitoli in inglese reperiti sul web. Giusta tempistica, visto il momento politico in cui tanto si parla di battaglie in Europa, di vittorie e di sconfitte: è un film che dovrebbero vedere TUTTI, per capire cosa succede davvero.

La storia è quella della Grecia (che tanto mi sta a cuore, e tanto ha cambiato anche la mia personale visione politica): dal trionfo di Syriza, con le sue promesse contro l’austerity; alla battaglia del governo greco nella persona del ministro Varoufakis per non firmare il Memorandum of Understanding -ulteriore austerity-; al referendum Oxi; fino al tradimento finale del risultato referendario. Ma è una storia raccontata in modo molto diverso da come l’abbiamo conosciuta, un racconto reale fondato sulle registrazioni clandestine delle riunioni dell’Eurogruppo, effettuate proprio da Varoufakis.

Guardatelo e diffondetelo, vi prego. Fa capire perfettamente la ferocia, il disprezzo, la violenza che regnano in quei misteriosi consessi. All’interno ricatti e minacce e poi, davanti ai microfoni dei giornalisti, sorrisi rassicuranti e garanzie di agreement. Il governo greco viene messo davanti ad un’unica opzione: firmare, e procedere alla svendita del Paese. Ai no di Varoufakis si replica solo con volgari luoghi comuni sui greci, minacce di chiusura delle banche, porte in faccia, schiene voltate. Con la Germania che gestisce tutta la baracca come se l’Europa fosse roba sua, sostenuta da una corte di Paesucoli e Presidenti scodinzolanti in modo quasi fantozziano. Tutte cose che forse sappiamo, ma vederle così squadernate, capire lo squallore di una simile stupida tirannide, fa decisamente effetto.

Così come fa effetto assistere alla delusione della popolazione greca, che ha dapprima avuto il coraggio di votare degli outsiders, poi di votare NO anche con le file davanti alle banche, e solo per essere alla fine accoltellata alla schiena. Il film sottintende, molto velatamente, che l’idea del referendum con chiusura degli sportelli bancari sia stata della signora Merkel, e Tsipras l’abbia accolta nella speranza che vincesse il Sì pur di tenersi poltrona e governo. La politica è una storiella che si ripete dovunque sempre uguale.

Una curiosità che mi ha divertito: il ruolo di Mario Draghi, allora Presidente della BCE, è stato affidato a Francesco Acquaroli. Un bravo attore italiano che vediamo spesso nei ruoli di poliziotto… o di gangster.

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