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Economia

L’esercito cinese sperimenta lupi robotici e droni: la nuova era della guerra autonoma

La Cina avanza nella guerra senza pilota con lupi robotici e droni in esercitazioni militari. Scopri le implicazioni etiche e il futuro della robotica nel combattimento moderno.

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L’esercito cinese ha condotto esercitazioni tattiche che integravano lupi robotici e droni operati dalla fanteria, sottolineando la spinta di Pechino a impiegare sistemi senza pilota nelle moderne operazioni di combattimento, secondo i media statali.

Secondo una dichiarazione militare, le esercitazioni del 76° Gruppo dell’Esercito si sono concentrate sul coordinamento sul campo di battaglia tra il personale e le tecnologie autonome per la ricognizione, l’occupazione di punti strategici, il supporto di fuoco e la violazione delle posizioni difensive. Le esercitazioni rappresentano l’ultimo sforzo della Cina per migliorare le capacità di guerra senza pilota in un contesto di crescente concorrenza globale nel campo della robotica militare.

I lupi robotici, denominati “guerrieri d’acciaio”, hanno debuttato alla fiera Airshow China 2024 prima di essere impiegati in esercitazioni congiunte con la Cambogia. Durante l’esercitazione “Golden Dragon” del 2024, la Cina ha schierato un lupo robotico armato di fucile per operazioni d’assalto. L’esercitazione successiva, “Golden Dragon 2025”, ha visto la partecipazione di un UAV equipaggiato con un fucile d’assalto QBZ-95 che forniva copertura di fuoco alle unità di terra.

Le dimostrazioni militari arrivano mentre gli analisti della difesa cinesi sollevano preoccupazioni sulle implicazioni etiche dei sistemi d’arma autonomi. In un recente editoriale del People’s Liberation Army Daily, gli analisti Yuan Yi, Ma Ye e Yue Shiguang hanno chiesto che si conducessero “ricerche etiche e giuridiche” per affrontare i rischi derivanti dai robot militarizzati, avvertendo che il malfunzionamento delle unità potrebbe causare “uccisioni indiscriminate e morti accidentali”.

Gli autori del PLA Daily hanno fatto riferimento alle Tre leggi della robotica di Isaac Asimov, che vietano ai robot di danneggiare gli esseri umani, sostenendo che i robot umanoidi militarizzati “violano chiaramente” questi principi. Hanno proposto di rivedere il quadro di riferimento di Asimov per le applicazioni militari, sottolineando che i robot da combattimento devono rispettare le leggi di guerra “obbedendo agli esseri umani”, “rispettando gli esseri umani” e “proteggendo gli esseri umani”.

Il trio di analisti ha sottolineato la necessità di vincoli integrati per prevenire l’uso eccessivo della forza e le uccisioni indiscriminate, mettendo in guardia contro la sostituzione prematura dei soldati umani e sottolineando che i robot non dispongono ancora di capacità fondamentali quali la velocità, la destrezza e la navigazione su terreni complessi.

“Anche se i robot umanoidi diventeranno maturi e ampiamente utilizzati, non sostituiranno completamente gli altri sistemi senza pilota”, hanno concluso gli autori, sostenendo un’integrazione equilibrata della robotica nella guerra.

Sembra che l’uomo abbia creato il proprio strumento di distruzione.


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