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ENI e ANSALDO vogliono sviluppare l’accumulazione di energia NON elettrochimica.

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La società petrolifera e del gas Eni SpA  e la società di ingegneria energetica connazionale Ansaldo Energia SpA hanno annunciato oggi di aver raggiunto un accordo per lo sviluppo di progetti di accumulo di energia elettrica basati su tecnologie alternative alle batterie elettrochimiche.

“La soluzione tecnologica alla base dell’accordo – alternativa alle batterie agli ioni di litio – è radicata in una solida filiera europea e garantisce un servizio di accumulo di energia sicuro e duraturo, superando gli ostacoli legati allo smaltimento ed evitando i problemi legati alle criticità di approvvigionamento”, ha dichiarato Daniela Gentile, amministratore delegato di Ansaldo Green Tech.

Senza fornire ulteriori dettagli sulle tecnologie previste, l’annuncio dice che sono in fase di studio e sono già state sottoposte al processo di validazione tecnologica di Eni. Le tecnologie saranno installate in sinergia nei siti industriali di Eni in Italia, sfruttando il potenziale dei sistemi di generazione e consumo di energia esistenti, hanno dichiarato le società.

Francesco Giunti, responsabile di Enipower, ha dichiarato che l’accordo si allinea ai piani di crescita di Enipower come fornitore di servizi di rete, sempre più necessari con la crescita delle energie rinnovabili e l’elettrificazione degli utenti finali.

Gli accumulatori non elettrochimici si basano su fenomeni fisici e non sulla chimica, come avviene per le batterie al litio. Si tratta di modalità di accumulazione le più varie: dal ripompare la’cqua a monte accumulando energia potenziale, ai sali fusi, a qualsiasi altro strumento che non preveda una reazione chimica. L’accumulazione non elettrochimica ha potenzialmente delle grosse possibilità di sviluppo e perfino la marina USA sta attivamente facendo ricerche nel settore attendendosi una densità energetica superiore rispetto alle soluzioni elettrochimiche.

 


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