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Energia: se si vuole sfruttare il gas azero, bisogna investire. Non esistono pasti gratis

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ARCHIV: Pferdekopfpumpen zur Eroelfoerderung unweit von Baku, Aserbaidschan (Foto vom 05.10.05). Die ehemalige Sowjetrepublik Aserbaidschan wird aufgrund ihrer Gas- und Oelreserven gerne mit Dubai oder Abu Dhabi verglichen. (zu dapd-Text)
Foto: Sergey Ponomarev/AP/dapd

Se l’Europa vuole veramente abbandonare il gas russo deve aprire il portafoglio. L’Azerbaigian avrà bisogno di investimenti e di impegni di acquisto a lungo termine per raddoppiare le sue forniture di gas naturale all’Unione Europea, ha dichiarato il vice ministro degli Esteri dell’Azerbaigian Elnur Mammadov al Financial Times in un’intervista pubblicata giovedì.

Chiunque sia interessato a investire, che sia pubblico o privato, [deve] mettere i propri soldi sul tavolo per permetterci di aumentare le nostre capacità“, ha dichiarato Mammadov al FT. “Non direi che c’è un disaccordo [con l’UE]“, ha detto il funzionario azero, ma ha aggiunto che gli investimenti sono “una parte importante di questo puzzle“.

L’Azerbaigian ha bisogno di garanzie che ci sarà domanda per il suo gas a lungo termine, ha detto Mammadov. L’UE, da parte sua, punta non solo a eliminare la sua dipendenza dal gas russo entro il 2027, ma anche a iniziare a ridurre gradualmente il suo consumo di gas nel lungo periodo, incrementando le energie rinnovabili e le misure di efficienza energetica.

Quest’estate, l’UE e l’Azerbaigian hanno concordato di rafforzare la loro cooperazione energetica, anche attraverso l’impegno a raddoppiare la capacità del Corridoio meridionale del gas per fornire almeno 20 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno all’UE entro il 2027.

“Questo contribuirà agli obiettivi di diversificazione del piano REPowerEU e aiuterà l’Europa a porre fine alla sua dipendenza dal gas russo“. “Sulla base della cooperazione energetica rafforzata, l’Azerbaigian sta già aumentando le forniture di gas naturale all’UE, passando da 8,1 miliardi di metri cubi nel 2021 a 12 miliardi di metri cubi previsti nel 2022“, ha dichiarato la Commissione europea a luglio.

L’interconnettore Grecia-Bulgaria (IGB) che fornisce gas azero è stato inaugurato ufficialmente il mese scorso. Nel suo discorso a Sofia in occasione della messa in funzione del gasdotto IGB, il Presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev ha dichiarato che l’Azerbaigian ha “avviato consultazioni con i nostri partner” per raddoppiare potenzialmente la capacità dei gasdotti TANAP e TAP, osservando che senza tali sforzi “sarà difficile fornire ulteriori forniture“.

Il vice ministro degli Esteri dell’Azerbaigian, Mammadov, ha dichiarato all’FT che ci si aspetta che l’UE intervenga con dei finanziamenti, ma ha detto di non essere ancora a conoscenza di somme in discussione. Insomma il paese centrasiatico batte cassa e ricorda alla UE che non esistono pasti gratis nel settore energetico e che, se si vuole del gas, bisogna investire per farlo estrarre. Qualcosa che tutte le politiche ESG applicate sino a solo due anni fa hanno evitato, ponendo le basi per la crisi attuale. 

 


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