Attualità
… E poi arriva superman. Critica ed autocritica dentro e fuori il movimento sovranista.
Ogni tanto ti capita. E’ il giorno in cui arriva uno che vuole insegnarti come si fa a salvare l’universo, ma non si tratta solo di uno che non ne è stato capace. Non è importante. Ciò che conta è che LUI sa come si fa E’ sempre quel fenomeno che ha capito tutto.
Questi personaggi presentano una costante immutabile. Infatti, nonostante ognuno dica che esiste una sola via di salvezza, ti arrivano in cinquanta ognuno con una soluzione diversa. Quella giusta.
Ognuno ha il suo mantra, la sua ricetta che gli è giunta in sogno direttamente dagli archetipi ed ognuno immancabilmente si rifà ad una interpretazione dei testi sacri che corregge e sostituisce la visione di tutti gli altri.
Ecco chi è il Superman. E’ quello che come il Mosé di Mel Brooks (guarda il video) ci porta in dono le tavole della legge. Egli, il divino para-guru, me le ripete da anni; ecco le sacre leggi per diffondere consapevolezza e salvezza:
1. DEVI DIRE TUTTA LA VERITÀ;
2. NON DEVI DIRLO COSÌ, DEVI DIRLO COSÀ;
3. BISOGNA USCIRE DALL’EURO SENZA SE E SENZA MA;
4. SEPARAZIONE BANCARIA E BANCA PUBBLICA SONO FUMO NEGLI OCCHI. BISOGNA SOLO PENSARE AD USCIRE DALL’EURO;
5. LA GENTE POVERINA…;
6. LO DEVI DIRE COME PIACE A ME;
7. BISOGNA INFORMARE I CITTADINI;
8. LO STATO DEVE RISARCIRE I CITTADINI;
9. BISOGNA STAMPARE MONETA;
10. SE NON SEGUI UN’IDEOLOGIA SEI UN IGNORANTE CHE MERITA DI AFFOGARE.
1° COMANDAMENTO: DEVI DIRE TUTTA LA VERITÀ
Ci sono tanti modi per raccontare la verità ed ognuno, se ben congegnato, è valido perché la verità ha mille sfaccettature proprio per essere interpretata da infiniti modi diversi di percepire ed interpretare la stessa realtà e soprattutto modulare rispetto al livello di alfabetizzazione del pubblico che si affaccia alla… verità.
E’ tipico l’esempio lessicale di quando si parla di emissione monetaria. Resto convinto che alla stragrande maggioranza del pubblico complessivo dovremo esprimerci con termini più semplici benché deontologicamente e tecnicamente imprecisi come “stampare moneta”, perché più efficaci nel raggiungimento dell’obbiettivo di far comprendere di cosa stiamo parlando anche se, in questo esempio, ci stiamo esprimendo con un lessico impreciso e per alcuni addirittura totalmente scorretto.
LA REALTÀ? È UN PUNTO DI VISTA
La realtà è un’opinione perché dipende da chi e come viene osservata, un punto di vista. Non esiste verità ma una percezione di ciò che esiste fuori di noi e generalmente è uno specchio che riflette ciò che siamo noi con il nostro trascorso storico personale e con i condizionamenti del mondo che ci circonda.
Oggi non mi interessa nemmeno più cercare di capire se ne esista una oggettiva, perché non è economicamente vantaggioso pensarlo (nel senso dell’economia dello sforzo di fare divulgazione) e perché tentare di condurre gli altri ad una visione univoca da una parte è pura perdita di tempo e dall’altra è un vero atto di violenza.
Per condurre alla visione oggettiva dei fatti è necessaria una conoscenza scientifica del problema cosa praticamente impossibile, perché se basassimo l’ipotesi di successo sull’alfabetizzazione delle masse non avremmo alcuna possibilità di successo. Non entro un certa quantità di centinaia di anni.
L’alfabetizzazione deve dunque sparire dalla faccia della terra?
Certamente no. L’alfabetizzazione è un PRODOTTO che va messo a disposizione di quella nicchia che ne è alla ricerca. Per me la questione si chiude qui.
La mia attività come divulgatore di materiali audiovisivi sull’economia si basa su una scelta precisa che è quella di fornire informazioni a chi ne è alla ricerca e non con l’intento di convincere chi non è predisposto ad ascoltarmi.
Inoltre nel mio caso non si tratta di concetti di economia spiegata facile a chi ne fosse già pratico, ma per principianti.
Basterà scorrere rapidamente i tanti commenti ai filmati che ho pubblicato per accorgersi di quanto i segmenti di pubblico siano così tanti e confinanti da evincere che per ognuno di questi sarebbe necessario un canale apposito che tratti la materia per gradi esattamente come in un programma scolastico.
Dire la verità significa dare la propria versione e questa ha tutti i limiti di risultare comprensiva soltanto ad una fetta dell’audience, in altri termini definita target, ma anche di essere viziata dai condizionamenti di cui noi stessi siamo ostaggi, nonché, più banalmente, della nostra stessa opinione sui fatti.
E non è un discorso markettaro, ma pura e semplice presa di coscienza… della realtà :-).
FARE PIRIPÌ E PIRIPÒ
2° COMANDAMENTO: DEVI DIRLO COSÌ, DEVI DIRLO COSÀ
Dire: “la tua banca sta per fallire” o dire: “la tua banca sta per essere fatta chiudere” ha in sé una così gran differenza se l’obiettivo è far capire ai correntisti che i loro risparmi si trovano in un posto poco sicuro?
Mi pare piuttosto evidente che in entrambe i casi il primo pensiero che il correntista farà è che è tempo che cominci a preoccuparsene. Sbaglio a pensarla così?
E invece no, ti dice superman, perché la verità è che una banca non può fallire, ecc. ecc. ecc..
Insomma mentre noi stiamo qui a fare: “si dice piripì”, “eh no, si dice piripò” banche e governi ci stanno portando via anche le mutande.
I movimenti antagonisti, per come li ho vissuti dentro e fuori io, passano il 99,9% del tempo a fare piripì e piripò. E la cosa mi pare logica visto che altrimenti chi li compone avrebbe fatto ben di più. Questo a vostro beneficio qualora stiate pensando di riporre le vostre speranze in questa o quella parrocchia di salvatori della patria.
SENZA SE E SENZA MA
3° COMANDAMENTO: BISOGNA USCIRE DALL’EURO SENZA SE E SENZA MA
Questo tipo di atteggiamento è stato utile fino alle scorse europee ed aveva senso perché la visione critica verso l’euro risultava all’epoca una componente minoritaria e fare i duri e puri è servito a far discutere della faccenda.
Oggi però bisogna essere in grado di prendere atto che laddove non siamo riusciti a smuovere la stasi occorre operare con strumenti adatti all’inasprimento della sfida.
Allora fu necessario incarnare la visione dei duri e puri semplicemente PERCHE’ ALLORA ERA TOTALMENTE ASSENTE una seria critica, fondata su motivazioni plausibili, all’Euro ed è stato necessario così da essere riusciti fare leva su centinaia di migliaia di italiani che nell’arco di mesi sono diventati milioni.
Tempo e mezzi non permettevano un “lavoro lungo” anche viste le forze mediatiche di impari peso che si trovavano in gioco.
Ancora una volta si è trattato di opportunismo e contingenze “di mercato”. Diciamoci la verità, fare i duri e puri era necessario e forse ci è costato renderci antipatici a molti ed abbiamo fatto i nostri bravi errori, ma essendo stati noi una voce coperta dallo strepitare del main stream, dovevamo tentare senza badare tanto alle controindicazioni.
In quel momento era necessario buttarla in “o con noi o contro di noi”.
Nonostante oggi ci si interroghi sui nefasti effetti collaterali dell’aver costruito “dei mostri” monodirezionali al muro contro muro (leggi l’articolo di ieri sull’attivismo) dovremmo aver preso atto di due cose:
1. dopo la vittoria pro euro alle europee non abbiamo altri eventi che lo shock esterno o le decisioni di Germania e Francia che possano causare il crollo dell’Euro;
2. la maggioranza non siederà sulla sponda anti moneta unica fino a quando non sarà stata marchiata a fuoco dallo scotto pesante, e in ogni caso allora sarà troppo tardi per imbastire una seconda crociata anti Euro. Chi non ha già provveduto a salvare sé stesso, non vuole essere salvato o aspetta salvatore più avvenente del sovranista.
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Autore: Costantino Rover
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