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DRAGHI PREPARA IL REGALO DI NATALE ALLA GERMANIA (di Marcello Bussi)
Il presidente della Bce, Mario Draghi ieri nel suo atteso discorso al forum della Banca d’Inghilterra a Londra, non ha dato nessuna indicazione sul rafforzamento del Qe, che dovrebbe essere deciso dal Consiglio direttivo del 3 dicembre. Ma l’agenzia Reuters ha raccolto le dichiarazioni di fonti ben informate, secondo le quali la Bce potrebbe estendere il programma di acquisto ai bond emessi da enti locali, come grandi città o regioni.
Un annuncio in questo senso non dovrebbe però arrivare il mese prossimo, ma a marzo, dati i tempi tecnici necessari a una decisione così delicata. La Bce, interpellata in tal senso, non ha commentato le indiscrezioni. Il mercato dei bond emessi dagli enti locali è ben sviluppato. Sono in circolazione obbligazioni per 500 miliardi di dollari emesse da città e regioni. Queste ultime solo negli ultimi 12 mesi hanno venduto bond per più di 76 miliardi di dollari.
Le obbligazioni emesse dalla città di Parigi, per esempio, ammontano in tutto a 4 miliardi di euro e recentemente la capitale della Francia ha collocato un bond da 300 milioni. Un profano potrebbe obiettare che la Bundesbank non darebbe mai via libera a una norma che consentirebbe alla Bce di fare entrare nel proprio portafoglio, tanto per dire, i bond del Comune di Napoli. In realtà il grosso di queste obbligazioni viene emesso dai Comuni e soprattutto dai Lander tedeschi.
Al momento il Qe prevede acquisti per 60 miliardi di euro al mese e le quantità riservate alle banche centrali di ogni singolo Stato membro dell’Unione monetaria corrispondono alla quota detenuta nella Bce. Pertanto gli acquisti maggiori vengono effettuati dalla Bundesbank, che però avrebbe una certa difficoltà a raccogliere la quantità di bond di sua spettanza. Mettendo nel paniere i bond municipali il problema verrebbe risolto. Qualche malpensante potrebbe osservare che, poiché i Lander detengono quote importanti di grosse società tedesche (un esempio per tutti Volkswagen, dove la Bassa Sassonia è al 18,2%), alla fine la mossa potrebbe finire con il beneficiare imprese in difficoltà, mascherando quello che potrebbe anche essere interpretato come un proibitissimo aiuto di Stato.
Le voci sul Qe municipale sono uscite nel giorno in cui il Consiglio degli esperti economici della Germania ha previsto una crescita del pil tedesco pari all’1,6% per l’anno prossimo, in ribasso rispetto alla stima del governo all’1,8%.
Marcello Bussi, MF 12 novembre 2015
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