Attualità
Disastro inflazione: +22% aumento prezzi ingrosso su base annua in Germania. Vedrete quando ricadranno sul dettaglio
In Germania diventeranno matti oggi quando leggeranno il livello di incremento dei prezzi all’ingrosso. Su base annuale l’inflazione all’ingrosso in Germania è salita all’ennesimo record, pari al 22,6% a marzo 2022, dal 16,6% del mese precedente. L’ultima lettura conteneva le prime implicazioni derivanti dall’attacco della Russia all’Ucraina, con i prezzi sia delle materie prime che dei prodotti intermedi in ulteriore aumento. Il costo dei prodotti petroliferi è balzato del 70,2%, seguito dai combustibili solidi (61,9%) e dai metalli e minerali metallici (55,8%). Su base mensile, i prezzi all’ingrosso sono aumentati del 6,9%, il tasso di variazione mensile più alto dall’inizio del calcolo nel 1962 e dopo un aumento dell’1,7% a febbraio.
Per avere un’idea di quanto sia ampio il salto nei prezzi all’ingrosso che sta vivendo la Germani, e non solo, ora vediamo il grafico dal 2015
Se avessimo questa inflazione per un boom salariale ci sarebbe da un lato da stappare le bottiglie di Champagne, in Germania, dall’altro avrebbe ragione la BCE a entrare con il randello dell’innalzamento dei tassi di interesse e della fine del Quantitive Easing.
Invece è uno shock esterno legato all’energia. la risposta dovrebbe essere di economia reale: cercare fonti energetiche meno costose e evitare che crescano ulteriormente di prezzo, che, in buona parter è il contrario di quanto viene fatto ora. Ogni volta che si annuncia una sanzione su un prodotto energetico il suo prezzo cresce di una percentuale considerevole, aumentando quindi i prezzi all’ingrosso. Bisognerebbe fare l’esatto opposto: annunciare, e fare, investimenti nelle energie anche tradizionali, riaprire fonti produttive, in modo da aumentare l’offerta anche potenziale e contenere i prezzi.
Ormai tutti invece si aspettano una stretta dei tassi della BCE che alcuni vedono addirittura dell’ordine del 2% entro fine anno, accompagnata da una fine anticipata anche del programma temporaneo di acquisto dei titoli APP. Una vera e propria stretta monetaria che ha come obiettivo la deflazione salariale, tramite un forte contenimento della domanda al consumo. Nomi freddi che però hanno, come significato, quello di rendere ancora meno disponibili beni e servizi di consumo per la gente. Questa operazione, detta in modo raffinato, si dice austerità, ma nel linguaggio popolare si dice povertà diffusa.
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