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Economia

LE DIMENSIONI DEL QE DI DRAGHI

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Ecco a voi le dimansioni dl QE di Draghi. La cosa simpatica e’ che per l’80% sara’ a carico delle Banche Centrali nazionali. In sintesi: la Banca Centrale Italiana acquistera’ BTP sottraendoli agli investitori esteri, ergo ai creditori tedeschi e del Nord Europa. Per la serie: “se questa e’ Europa?”

 

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Da IlSole24Ore

Il Quantitative easing è arrivato anche nell’Eurozona. La Bce ha deciso infatti di lanciare un piano di acquisti di titoli pubblici da 60 miliardi di euro al mese, che partirà il prossimo marzo e proseguirà «almeno fino a settembre 2016» e comunque fino a quando l’inflazione si riporterà a livelli ritenuti coerenti con i suoi obiettivi (cioè vicino al 2%). Il piano, complessivamente, prevede dunque acquisti per 1140 miliardi nell’arco di 19 mesi. La Bce acquisterà titoli di stato con scadenze fra 2 e 20 anni. Gli acquisti saranno effettuati in base alla quota di ogni banca centrale nazionale nel capitale della Bce. Il piano è stato annunciato dal presidente della Banca centrale europea Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo.

Quota dell’80% a carico delle singole banche centrali L’acquisto di titoli di Stato da parte della Bce prevede un criterio di ripartizione del rischio.

Le banche centrali dei Paesi interessati garantiranno per una quota pari all’80% del totale. Dunque solo il 20% sarà il rischio condiviso tra Banche nazionali e Bce, come ha specificato il presidente della Bce. Su questo Draghi ha fatto una concessione ai “falchi”, guidati dal capo della Bundesbank Jens Weidmann.

In base a quanto concordato oggi, quindi, la Bce ha previsto una piena condivisione degli «ipotetici rischi» sugli acquisti di titoli emessi da istituzioni comunitarie (come ad esempio la Bei o l’Esm), che rappresenteranno il 12% degli acquisti totali. Sugli altri acquisti di titoli i rischi ricadranno sulle banche centrali nazionali, di cui tuttavia la Bce rileverà un 8%.

Queste proporzioni «implicano che il 20 per cento degli acquisti – ha concluso Draghi – saranno soggetti a condivisione dei rischi».

Le preoccupazioni sui rischi nazionali

La decisione su risk sharing è stata presa per mitigare le preoccupazioni di alcuni Paesi, ha aggiunto il governatore, senza citare la Germania, primo oppositore alla mutualizzazione dei rischi in caso di ristrutturazione o peggio insolvenza sui bond di un Paese. Draghi si è detto «stupito del fatto che la questione della condivisione dei rischi sia diventata la cosa più importante» nel dibattito sulla stampa alla vigilia della decisione della Bce. «Chiediamoci se sia una scelta così fondamentale per l’efficacia del piano, noi – ha detto – riteniamo di no».

I «tetti» del 33 e del 25%

La Bce potrà acquistare per un importo massimo che non superi il 33% del debito di ciascun Paese. Inoltre per ogni emissione non potrà acquistare più del 25% dei titoli sul mercato. Gli acquisti saranno effettuati in base alle quote che ogni banca centrale detiene nel capitale Bce.

Acquisto bond Grecia solo con piano Troika

«Non c’è alcuna eccezione per la Grecia», ha spiegato Draghi. C’è «una deroga», che consente di comprare titoli con rating speculativo, ma solo in presenza di un programma di assistenza della Troika. Un messaggio ad Atene, che domenica va alle urne e il cui programma di assistenza concordato con la triade Ue-Bce-Fmi scade alla fine di febbraio. Senza un ulteriore accordo dunque la Grecia non potrà più far parte del programma di acqsuiti della Bce.

 

GPG

 

 

 


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