Attualità
Deutsche Bank: gli interessi non possono salire… altrimenti…
Gli analisti di DB si aspettano, in generale , un ottimo 2021 per gli USA, con una crescita che, su base annua, potrebbero arrivare da un valore del 75% (calcolato tra ultimo trimestre 2020 e 2021). Con le dinamiche inflazionistiche attuali questi significherebbe una crescita nominale che si aggira intorno al 10%.
Preparate pure le giacche con le spalle imbottite e tirate fuori i bomber dagli armadi, perché così torniamo direttamente ai mitici anni 80. Però l’inflazione e gli interessi? Cosa succederà a questi due indicatori? Jim Reid, capo stratega alla Deutsche Bank, la pensa in modo molto diverso, e con motivazioni piuttosto fondate: il debito globale è troppo elevato perché ci si possa permettere un aumento degli interessi. Le banche centrali si opporranno seccamente a un aumento dei rendimenti dei titoli a reddito fisso, semplicemente perché non ce lo si può permettere, vista l’esplosione del debito mondiale in tutte le sue componenti, come si può vedere nel seguente grafico.
Il debito mondiale, è passato dai 100 mila miliardi ai 360 mila miliardi, e non si può dare la colpa ad una singola componente, come fa di solito la Commissione Europea che, non potendo dire altro, addossa le colpe al debito di stato. I debiti privati, da quelli del settore finanziario a quelli del settore produttivo, a quelli al consumo, sono cresciuti anche loro.
A questo punto difficilmente le banche centrali potranno applicare una politica restrittiva e lo stimolo resterà forte, anche per motivi di carattere politico, soprattutto negli USA. I Democratici, nonostante la vittoria di Biden, sono deboli e potrebbero riproporre un altro turno di stimoli per il 2022, apposta per non perdere le camere USA. Quindi avremo un situazione in cui i tassi nominali potrebbero crescere molto meno di quello che ci si attende , nonostante un certo aumento dell’inflazione. Un modo elegante per ridurre il debito che iene a premiare chi possiede beni reali.
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