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Demone, non Dio? Europa svegliati!

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Demone non Dio libro Gingko edizioni

Demone, non Dio?

La Gingko Edizioni di Verona ha da pochi giorni pubblicato un libro di autore anonimo (la sua versione inglese è stata messa al bando su Amazon, e di quella italiana ancora non se ne sono accorti). Il titolo è “Demone, non Dio. Il Liberalismo e la distruzione dell’Occidente”.

L’autore è un accademico americano, consigliere del ex Presidente Donald Trump. Sulla sua copertina campeggia la ninfa Europa rapita da Giove, che prese le forme di un toro. L’opera fu dipinta dall’artista giapponese Yasushi Sugiyama, la cui figlia sposò Yukio Mishima.
Questo libro di 400 pagine è ben documentato, e riporta tutti gli studi di riferimento, analizzando tutti gli effetti del Neoliberismo sulle nostre vite e sulle nostre società.

Il Demone dell’Occidente

La caratteristica centrale di tale corrosivo sistema che distrugge l’Occidente, è il suo “non avere una chiara identità”. Ovvero, l’agire in modo anonimo, nell’ombra, non definendo qualcosa con il suo vero nome, ma con vaghi giri di parole: “diritti umani”, “democrazia liberale” e via dicendo.
Quanto durerà questo sistema corrosivo è difficile prevederlo, ma certamente non sarà sostenibile per sempre e alla fine imploderà. Come disse il premio Nobel per la Fisica Richard Feynman: “La realtà deve avere la precedenza sulle relazioni pubbliche, perché la natura non può essere ingannata”.

La prima e più ovvia bugia del liberalismo è quella che, seppur sempre più selettivamente, sta alla radice della sua ideologia: tutti gli uomini sono uguali. Eppure sappiamo bene che non ci sono due persone uguali, figuriamoci interi gruppi di popolazioni.

Abbiamo tutti dei punti di forza e di debolezza, eppure veniamo incessantemente bombardati con la solita pappetta insipida della diversità, proprio accanto all’uguaglianza. Questo non ha senso, perché anche se parlassimo di pari valore – come uguali sotto a Dio – la natura relativistica del nostro “discorso” (nella misura in cui l’idiozia che passa per ‘discorso tradizionale’ può essere chiamata così) è un paesaggio lunare di crateri di disuguaglianza. La nozione di uguaglianza è utile per la classe dirigente dal punto di vista dell’economia neoliberale, un concetto per il quale l’aspetto sociale serve a ingrassare gli ingranaggi del mercato.

Copertina del libro edito da Gingko: Demone non Dio

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Oggi, qualsiasi tipo di franco realismo – sulla razza, sul sesso, sull’economia – viene offuscato dalla sinistra mercantilista. Leggete una qualsiasi rivista accademica e la maggior parte del gergo è incomprensibile, perché segue una logica circolare, una distorsione filosofica che la maggior parte dei pensatori illuministi (i primi propugnatori dell’uguaglianza) troverebbero irriconoscibile, perché gli ideali illuministici di libertà e di uguaglianza, scelti e spesso corrotti dall’Illuminismo, sono stati traviati, insieme a un ritorno all’universalismo intrinseco del cristianesimo, meno l’infusione di energie indigene europee (e paradossalmente un abbandono del cristianesimo da parte di molti, un fatto incredibilmente concomitante), con il trasferimento dell’impulso religioso alla “giustizia sociale”, il blues dell’ultimo stadio dell’impero, la noia e l’apatia degli eccessi materiali, la naturale predisposizione dei bianchi all’altruismo che li sta perdendo e un senso relativamente più debole dei legami di parentela tramite la famiglia, con l’influenza profondamente negativa degli intrusi sovversivi ad ogni livello della società, tra gli altri fattori, che hanno tutti contribuito alla mutazione che abbiamo di fronte a noi oggi.

Ci sono molti fattori convergenti che hanno contribuito al nostro taedium di civiltà. I “progressisti” di prima linea credono che viviamo in una società post-tribale; abbiamo mezzi di trasporto post-tribali e tecnologie post-tribali in questo mondo sempre più interconnesso, ma il nostro cervello è molto, molto lontano dall’essere post-tribale. È un bel sentimento, questo unimondismo, ma la sua applicazione porta solo a isolamento, conflitti, abbandono e miseria.

L’ortodossia odierna sostiene che gli esseri umani siano esattamente gli stessi e quindi intercambiabili, a meno che, naturalmente, non gli capiti di portare il “marchio bianco di Caino” allo stesso modo, l’unico e “diverso” non bianco e non etero-normativo possiede una sorta di scintilla divina nella sua uguaglianza.

Eppure, razza, sesso e simili non sono barometri scientificamente misurabili che possano aiutare a spiegare perché, ad esempio, gli uomini sono muscolarmente più forti delle donne, o perché gli uomini europei sono responsabili di una così grande percentuale delle scoperte e delle innovazioni del mondo. Ironia della sorte, la maggior parte delle illusioni che attualmente animano l’aspetto sociale del Neoliberismo derivano da una tradizione illuministica creata da pensatori bianchi e maschi; questi uomini, generalmente, non avevano in mente l’intera popolazione del globo – per non parlare del fatto di sostituire la propria – quando misero le loro illusioni sulla carta con le loro penne d’oca. Inoltre, c’era molto più dialogo sulla natura dell’uomo di quanto qualcuno come Dave Rubin vorrebbe farvi credere – per ogni John Locke, c’era un Thomas Hobbes.

Certo, anche le idee più dannose di Jean-Jacques Rousseau e del sefardita Baruch Spinoza non vengono più insegnate e accettate direttamente a scuola, perché grandi DEM (Maschi Europei Deceduti) del passato son resi persona non grata, ma la base ideologica del Liberalismo è stata fornita da questi uomini, vissuti alcuni secoli or sono.

Forse una minoranza si può adattare e arriva persino ad amare una civiltà che non è la “loro” in quanto tale, ma una maggioranza non ha mai accettato e non accetterà mai ciò che le è fondamentalmente estraneo. E perché dovrebbe? Prima di decidere di “restaurare la nostra civiltà con i bambini di qualcun altro” per prendere in prestito le parole del rappresentante dell’Iowa, Steve King, dovremmo guardare a lungo e con attenzione alla realtà di ciò che stiamo importando in massa.

La nostra società sembra sprofondare nel degrado e non la riconosciamo, neppure riusciamo più a interpretare tutte le persone che ci abitano accanto. I media ci vendono progressi illusori con gli ultimi gadget e le ultime mode, ma nonostante tutti i discorsi che si fanno sulla “giustizia sociale”, di giustizia se ne vede poca in giro. La sporcizia, la violenza, l’incuria e la disperazione s’inaspriscono quando le società diventano troppo inclusive con immigrati del Terzo Mondo.

Il tasso di suicidi è più alto tra gli uomini bianchi di mezza età, e i maschi bianchi di tutte le fasce d’età, che hanno rappresentato il 69,67% dei suicidi nel 2018. Le persone sono chiaramente malate, il che appare essere come frutto di un disegno. Questo ci porta alla domanda essenziale: qual è lo scopo di un governo, quando i suoi governanti non governano nell’interesse del popolo?

Per la classe dirigente, la risposta è quella di proteggere ed espandere i propri profitti e di mostrare le proprie contorte ideologie.
I suicidi e le overdose di droga sono tra le principali cause di morte negli Stati Uniti per le persone sotto ai cinquant’anni.
Le probabilità di morire per overdose accidentale da oppioidi negli Stati Uniti sono maggiori di quelle di morire in un incidente d’auto, secondo i risultati del National Safety Council (NSC). Le probabilità di morte per suicidio sono di 1 su 88.

Le probabilità di un’overdose accidentale da oppioidi sono di 1 su 96, rispetto a 1 su 103 per la morte in un incidente stradale. Le overdose di droga hanno ucciso quasi 64.000 persone nel 2016 (più di 42.000 delle quali a causa degli oppiacei).
Il tasso di mortalità per droga per 100.000 nel 2016 per i bianchi è stato di 25,3, per i neri di 17,1 e per gli ispanici del 9,5, il che significa che i bianchi hanno molte più probabilità di morire a causa di droghe rispetto ai neri e agli ispanici, rispettivamente.

Delle oltre 42.000 morti per overdose per oppioidi nel 2016, 33.450 delle vittime (79,6%) erano bianchi, e per i bianchi ci sono circa 6 suicidi per ogni omicidio; tra i neri sono circa 3,5

Sono persone come i Sackler della Purdue Pharma e l’avvoltoio capitalista Paul Singer che stanno uccidendo gli Stati Uniti e stanno diventando oscenamente ricchi. Non è un’esagerazione dire che il loro comportamento non è solo malizioso, ma è addirittura letale.
Stiamo assistendo a un’esplosione di “morti bianche per disperazione”. I membri della classe dirigente non si preoccupano di voi. Vi odiano.

Come spiegare altrimenti i massicci aumenti imposti sugli antidolorifici da ricetta, proprio nel bel mezzo della peggiore epidemia di droga della storia americana, o la complicità silenziosa dei media o il fatto che i creatori di pubblicità per questi terribili farmaci hanno preso di mira specificamente gli anziani e i veterani di guerra, che sono sproporzionatamente bianchi?

Il National Center for Health Statistics del CDC mostra un grosso aumento dei tassi di mortalità dal 1999 al 2014 per i giovani bianchi; le donne bianche di 25 anni hanno registrato un aumento medio del 3% di mortalità ogni anno in quel periodo, gli uomini bianchi di 25 anni hanno avuto un aumento medio annuo dell’1,9%.

I tassi di mortalità sono aumentati anche per i bianchi nelle fasce d’età dai 40 ai 50 e dai 62 ai 64 anni.

Negli ultimi anni, l’aspettativa di vita media per i bianchi, come gruppo di popolazione, è diminuita. Ogni altro gruppo etnico, eccetto i pellerossa, ha registrato un calo della mortalità per tutte le età nello stesso periodo. Le popolazioni rurali e la classe operaia in America sono in difficoltà e, i nostri leader e i media, non dicono una parola. Sono troppo concentrati sui diritti LGBTe sullo sradicamento della mentalità di destra.

Nella loro forma attuale, la maggior parte degli stati-nazione occidentali non sono il riflesso del loro popolo, ma piuttosto sono il riflesso delle loro burocrazie e dei ricchi cosmopoliti globalisti che le controllano.

Così gli Stati Uniti, per esempio, non funzionano come una nazione tradizionale, ma piuttosto come un’estensione degli appaltatori della difesa, delle istituzioni finanziarie, delle multinazionali e, naturalmente, di Israele. Non c’è rispetto per la sovranità nazionale quando ci sono soldi da fare o un programma da eseguire.

Come ha affermato Roger Scruton: “I governi totalitari, specialmente quelli di sinistra, per governare dipendono dalla capacità di spezzare la fiducia che lega il popolo. Solo così possono imporre delle leggi create al vertice”.

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Demone, non Dio

Angelo Paratico


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