Crollano i rendimenti dei titoli di stato della Cina. Cambia la politica monetaria?

Qualcosa si sta preparando ad Oriente, e i segnali si leggono anche nel rendimento dei titoli di stato cinesi, di solito bren seguiti e protetti.

Il rendimento dei titoli di Stato cinesi a 10 anni è sceso a circa l’1,6%, toccando un nuovo minimo storico, in seguito al segnale della People’s Bank of China di un significativo cambiamento nell’approccio di politica monetaria per stimolare l’economia cinese.

Venerdì la banca centrale ha annunciato che darà priorità agli aggiustamenti dei tassi di interesse rispetto agli obiettivi quantitativi di crescita dei prestiti. Questa iniziativa fa parte di un più ampio programma di riforma dei tassi di interesse, che i consulenti del governo hanno descritto come un “compito arduo”.

Comunque ecco il grafico  dei rendimenti dei titoli di stato cinesi, molto eloquente:

A fine settembre, il tasso primario cinese, il reverse repo rate a sette giorni, è stato ridotto dall’1,7% all’1,5%, il livello più basso almeno dal 2012, per stimolare l’attività economica.

A metà dicembre, il direttore della ricerca della PBOC Wang Xin ha rivelato i piani per ulteriori riduzioni dei tassi di interesse e dei requisiti di riserva nel 2025, citando il margine esistente per ridurre il coefficiente di riserva obbligatoria (RRR), attualmente in media del 6,6%, come strumento per iniettare ulteriore liquidità nel sistema finanziario.

Appare chiaro che il governo cinese, e quindi la PBOC, vogliono rimettere in moto l’economia, come proprio oggi afferma anche il FT, e quindi sono pronti, letteralmente, a tutto. Gli investitori se ne rendono conto e quindi comprano titoli cinesi, mandando a picco il rendimento degli stessi. Nevedremo delle belle nella politica monetaria cinese, e molto presto.