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Crisi nel Regno Unito: 50 mila aziende britanniche in difficoltà nel quarto trimestre, +26% rispetto il trimestre precedente

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Secondo i dati raccolti da una società specializzata nella gestione delle insolvenze aziendali, quasi 50.000 imprese britanniche si trovano in una situazione di difficoltà finanziaria “critica”, poiché schiacciate dagli alti costi di finanziamento e dall’esplosione dei costi operativi.

L’ultimo Red Flag Alert di Begbies Traynor, specialista in insolvenza, ha rilevato che, in tutta l’economia, il numero di aziende in situazione “critica” è stato di 47.477 nel quarto trimestre, con un aumento del 26% rispetto al trimestre precedente. Il terzo trimestre aveva registrato un aumento del 25% rispetto al periodo precedente

Begbies Traynor ha dichiarato che una “percentuale significativa” delle aziende che identifica come in difficoltà finanziaria “critica” diventerà insolvente nel corso del prossimo anno.

Secondo i dati del governo, lo scorso anno il numero di imprese fallite ha raggiunto il livello più alto dalla crisi finanziaria del 2009, con un aumento dei fallimenti del 10% su base annua nel terzo trimestre.

La scorsa settimana, i mercati sono stati spaventati da un doppio colpo di coda: l’inflazione più alta del previsto a dicembre e i pessimi dati sulla vendita al dettaglio che hanno mostrato come il Regno Unito sia sull’orlo di una recessione tecnica.

Il numero di aziende in difficoltà finanziarie “significative” è aumentato del 13% nell’ultimo trimestre, con oltre mezzo milione di imprese (539.900) colpite entro la fine del 2023.

Begbies Traynor ha dichiarato che i settori chiave che hanno determinato l’aumento delle sofferenze finanziarie continuano a essere l’edilizia, il settore immobiliare, i servizi di supporto, la sanità e l’istruzione.

Ora che l’era del denaro a basso costo appartiene definitivamente al passato, centinaia di migliaia di aziende del Regno Unito, che hanno fatto incetta di debiti a prezzi accessibili durante quei giorni felici, si trovano ora a fare i conti con l’ulteriore onere che ciò comporterà per le loro finanze“, ha dichiarato Julie Palmer, partner di Begbies Traynor.

“Purtroppo, per decine di migliaia di imprese britanniche che dovrebbero guardare al 2024 con un certo grado di ottimismo, il nuovo anno porterà con sé una lotta per la sopravvivenza, dato che la tempesta del debito che si è scatenata per anni sembra stia scoppiando in tutto il paese”.

Ric Traynor, presidente esecutivo di Begbies Traynor, ha aggiunto: “Nel corso di quest’anno potremmo vedere un po’ di tregua per le aziende, dato che l’inflazione sembra poter raggiungere livelli più appetibili che, a loro volta, dovrebbero far sì che i tassi di interesse inizino a scendere dagli attuali livelli elevati.

Sfortunatamente, non ci sono segnali di una soluzione facile e, con l’incertezza geopolitica che continua a crescere e l’aumento del salario nazionale dietro l’angolo, lo scenario non è certo migliorato per un’economia che è ancora saldamente in modalità di ripresa dopo la pandemia.


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