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Analisi e studi

Europa in affanno: crollano ordini e produzione in Germania e Francia

L’Europa affronta una crisi industriale profonda a maggio 2025: ordini in calo in Germania, produzione in contrazione in Francia. Un segnale allarmante proprio mentre la Cina impone nuovi dazi sui prodotti europei. Analisi dettagliata della decadenza economica europea

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L’Europa si trova a un bivio cruciale. Proprio nel giorno in cui la Cina annuncia l’imposizione di nuovi dazi sui prodotti europei, le due economie che dovrebbero trainare il continente – Germania e Francia – mostrano segnali preoccupanti di una crisi industriale sempre più profonda. I dati di maggio 2025 rivelano un quadro di progressiva decadenza, con un crollo degli ordini in Germania e una contrazione della produzione industriale in Francia, dipingendo uno scenario che solleva seri interrogativi sul futuro economico dell’Unione.

Germania: Il Crollo Inatteso degli Ordini Manifatturieri

Dopo un barlume di speranza ad aprile, l’industria manifatturiera tedesca ha subito un brusco e inatteso arretramento a maggio 2025. Gli ordini di fabbrica sono diminuiti dell’1,4% su base mensile, un dato ben peggiore rispetto alle previsioni di un calo marginale dello 0,1%. Si tratta della prima flessione da gennaio, un campanello d’allarme per la locomotiva economica europea.

Ecco il grafico:

A pesare in modo significativo è stato il crollo del 17,7% degli ordini per prodotti informatici, elettronici e ottici, un settore chiave che aveva beneficiato di grandi commesse ad aprile. Anche la domanda per apparecchiature elettriche (-6,2%) e metalli di base (-5,1%) ha mostrato una netta debolezza. Nonostante un aumento degli ordini per prodotti metallici fabbricati (+18,2%) e altri mezzi di trasporto (+6,8%), il quadro generale rimane fosco.

Gli ordini di beni strumentali sono calati del 4,1% e quelli di beni intermedi del 3,4%. Sebbene gli ordini interni siano crollati del 7,8%, parzialmente compensati da un aumento del 2,9% nella domanda estera (trainata da un balzo del 9,0% dagli ordini extra-eurozona, nonostante un calo del 6,5% dall’Eurozona), la tendenza generale è chiara.

Escludendo le grandi commesse, la domanda complessiva è scesa del 3,1%. Sul meno volatile periodo trimestrale (marzo-maggio 2025), gli ordini di fabbrica sono saliti del 2,1%, sostenuti in parte dalla tregua commerciale di 90 giorni. Tuttavia, il dato di maggio evidenzia una fragilità crescente. Quello che dovrebbe preoccupare berlino è il crollo degli ordini interni: non cè consumo, non c’è mercato.

Francia: la produzione industriale arretra

Anche in Francia, il motore economico stenta. La produzione industriale è diminuita dello 0,5% su base mensile a maggio 2025, mancando le previsioni di un aumento dello 0,3%. Sebbene il calo sia stato meno marcato rispetto al -1,4% registrato ad aprile, la tendenza negativa persiste, specialmente nel settore manifatturiero.

Ecco il relativo grafico:

La produzione manifatturiera ha continuato a scendere (-1% contro il -0,7% di aprile), con cali evidenti nella produzione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-6,1%), alimentari e bevande (-0,6%), macchinari e attrezzature (-0,8%), e altri settori manifatturieri (-1,4%). Questo indica una difficoltà diffusa tra i vari comparti industriali.

L’unica nota positiva è il rimbalzo nella produzione di estrazione mineraria e cava, energia, approvvigionamento idrico e gestione dei rifiuti (+2%), ma non è sufficiente a bilanciare le perdite. Su base annua, la produzione industriale francese a maggio è risultata inferiore dello 0,8%.

Lo Scenario Europeo: Un Segnale Drammatico

Questi dati, provenienti dalle due economie più grandi e influenti dell’Eurozona, sono un segnale drammatico della salute economica del continente. Il contemporaneo annuncio dei dazi cinesi sui prodotti europei non fa che aggravare una situazione già precaria, minacciando di colpire ulteriormente le esportazioni e di innescare una spirale negativa.

La combinazione di ordini in calo, produzione in contrazione e crescenti tensioni commerciali dipinge un quadro di decadenza europea  collegata a un mix di politiche confuse e farlocche, calo demografico e generale decadenza economico industriale. Del resto l’Europa non è neanche in grado di fornire munizioni sufficienti da 155 mm ai propri esrciti, poi pensa di riarmarsi. La vera cosa tragica è che nessuno si rende conto di quanto le cose stiano andando in rovina.


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