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Criptovalute: negli USA le banche possono detenerle legittimamente. Nel frattempo la liquidità le spinge

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epa06403161 A golden symbolic Bitcoin is pictured in Duesseldorf, Germany, 22 December 2017. Bitcoin, the cryptocurrency that has soared in value this year, plunged below 11,000 Dollars on 22 December, sinking by nearly half from a record high it hit less than a week ago. The cryptocurrency, which allows anonymous transactions unrestricted by global borders, is popular with tech heads, people suspicious of government and those seeking to launder money. EPA/SASCHA STEINBACH

Arrivano novità dal mondo delle criptovalute e dalla loro legittimazione.  Lo Office of the Comptroller of the Currency , OCC, l’agenzia che si occupa del controllo e della regolazione degli obblighi contabili delle banche USA, ha inviato ieri una lettera agli istituti di credito americani nella quale conclude che fornire servizi di custodia di criptovaluta, inclusa la detenzione di chiavi crittografiche uniche associate alla criptovaluta, è un forma moderna delle  attività bancarie tradizionali relative ai servizi di custodia, ma specificando che i servizi di custodia crittografica possono estendersi oltre il possesso passivo di “chiavi” dei wallet.

“Dalle cassette di sicurezza ai depositi virtuali, dobbiamo garantire che le banche possano soddisfare le esigenze dei servizi finanziari dei loro clienti anche nel mondo moderno”, ha affermato il Controllore responsabile a d interim Brian P. Brooks. “Questa opinione chiarisce che le banche possono continuare a soddisfare le esigenze dei loro clienti per salvaguardare i loro beni più preziosi, che oggi per decine di milioni di americani include anche criptovalute”. Non è ben specificato a che punto può spingersi il servizio di custodia offerto ai clienti, ma è presumibile si possa estendere all’esecuzione degli ordini.

Quindi negli USA le valute virtuali entrano nelle banche, anche se come servizio di custodia, come se fosse una cassetta di sicurezza. Comunque è un primo approccio, anche se è escluso il possesso diretto che invece, con cento cautele e con un peso notevole nel RWA, viene ammesso in Svizzera.

Intanto le valute virtuali ne loro complesso stanno raggiungendo un massimo da marzo, quando anche esse crollarono a causa del Covid-19

Alcune valute, come Ethereum, sono state in grado di avvantaggiarsi maggiormente da questa crescita. Il motivo è strettamente tecnico e legato all’immissione di liquidità della banche centrali: tutti gli asset sono cresciuti, a partire dalle azioni , ai metalli preziosi, perchè le valute virtuali dovrebbero rimanete escluse? Chiaro che crescono anche le valute virtuali, e nel loro complesso. L’immissione di liquidità sta creando un fenomeno già visto: si inflazionano gli asset finanziari, si deflazionano quelli legati all’economia reale, che non ha ancora ripreso il percorso della crescita. Comunque la sempre maggiore accettazione nel sistema finanziario delle valute virtuali può portare ad un miglioramento della loro quotazione staccato dall’attività delle banche centrali, ma , in questo caso, sarà un processo molto più lento.

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