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Covid-19: i veri danni sono psicologici

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Sebbene solo una piccola  percentuale di esseri umani sulla Terra sia stata colpita fisicamente dal covid, i suoi danni sono stai enormi. Attualmente si calcola che 250 milioni di persone circa abbiano o abbiano avuto il covid, su sette miliardi di abitanti, e di questi 230 milioni sono sicuramente guariti. Eppure i danni indiretti, soprattutto psicologici, sono stati enormi.

Martin Armstrong di Statista ha pubblicato un grafico che mostra, secondo dati ufficiali, le dimensioni del danno mentale portato dal Covid. Le ultime stime dell’OCSE mostrano le percentuali di adulti con sintomi di depressione nel 2019 (2020 per Italia, Giappone, Svezia e messico) ed il 2021.

 

L’aumento maggiore è stato in Messico, che è passato dal 3% degli adulti pre-pandemia al 28% nel 2020.

La Svezia ha il livello più alto dei paesi con dati pre e post-pandemia con un 30% degli adulti in depressione.

La Corea del Sud ha tuttavia una quota stimata del 37 percento, ma è stata esclusa dalla classifica solo perché manca completamente il dato di riferimento ante 2019 o 2020. Quindi la Corea è molto più depressa, ma fuori classifica.

Qual è la posizione dell’Italia in questa classifica? L’ultima, la decima, ma prima avevamo una percentuale di persone con sintomi di depressione molto bassa, solo il sei per cento. Ora siamo al 17 %, oltre 10 punti in più. Il covid non ci avrà uccisi, ma ci ha reso molto più infelici, e per questo la cura non potrà venire da una semplice iniezione. Dovrà tornare la voglia di vivere, quella che ci hanno strappato.

 


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