Euro crisis
Clamoroso: la televisione statale tedesca conferma il progetto coloniale ammettendo che le privatizzazioni greche sono state imposte da Schauble per trasferire ricchezza direttamente a Berlino!
Certe volte la realtà supera la fantasia: addirittura la rete tedesca Erste TV, la più importante rete televisiva statale di Germania incredibilmente supporta le nostre tesi confermando in uno splendido report dell’equivalente della nostra RAI1 messo in palinsesto negli scorsi giorni che ai fatti sembra esistere un progetto coloniale tedesco atto a trasferire valore, assets, insomma denari dai Greci direttamente allo Stato tedesco con il fine di pagare i servizi utilizzati dalla cittadinanza germanica [e quindi indirettamente anche le loro future pensioni]! Della serie, prima li affami con l’austerità e poi li compri* per un tozzo di pane! In una parola: moderno colonialismo tedesco attuato in EU tramite l’induzione della stagflazione in un regime di cambi fissi** [ndr], colonialismo del III. millennio. E’ logico se ci pensate: i germani erano stati esclusi dal giro negli ultimi 100 anni ed oggi vogliono recuperare il tempo perduto, visto che le colonie in via di sviluppo sono ormai inaccessibili non gli resta che creasi le moderne colonie dentro casa, nell’EU del sud… [nell’articolo l’autore tedesco parla espressamente di “colonia” riferito al trattamento riservato alla Grecia nell’EU, vedasi traduzione, “Questo assomiglia più a una colonia che un paese membro dell’Unione Europea”.]
In calce trovate la traduzione in italiano del video, come riportato dalla TV tedesca nel suo sito (fate click sull’immagine per vedere il video).
Ad esempio gli aeroporti greci oggetto di privatizzazione forzata a valle della capitolazione di Tsipras passati dallo Stato greco ad una azienda STATALE TEDESCA, FraPort (Aeroporti di Francoforte, di proprietà della regione dell’Assia): ossia un business profittevole – dice la stessa Erste –, gli aeroporti greci, viene svenduto e come acquirente ha di fatto lo Stato tedesco [che non paga nemmeno quanto dovuto in quanto lo scala dal debito di Atene, assets per altro acquistati a prezzi inferiori a quelli di mercato] per volere diretto di Schauble – lo dice il l’articolo, non io -. E viene anche aggiunto nel pezzo, che così facendo FraPort potrà più facilmente convogliare i propri (anziani, ndr) turisti tedeschi in Grecia, scommetto – immaginando cosa verrà dopo, i tedeschi sono molto logici – che a seguire ci sarà l’incanto delle abitazioni locali magari dietro la costrizione dell’equivalente di Equitalia in Grecia che prima espropria i beni ai propri concittadini per morosità nel pagamento di tasse altissime (vi ricorda qualcosa?) e poi li vende a saldo ai tedeschi avvoltoi nelle aste di Stato [e chi volete che abbia soldi da investire tra i greci se la crisi continuerà ancora per qualche anno…].
La Repubblica Ellenica, quel che resta, è destinata a diventare un popolo di servi, di badanti per gli anziani tedeschi che andranno a svernare in Grecia visto che in patria gli anzianotti della Ruhr non potranno permettersi di vivere con le magre pensioni statali figlie dei minijobs, in ogni caso le apparentemente povere pensioni tedesche sono e soprattutto saranno ricchissime rispetto a quelle degli anziani ateniesi. E nel mentre la Germania continuerà ad arricchirsi, mantenendo Atene in una situazione di debito ad aeternum detenuto da coloro che impongono l’austerità, ad arte, con lo scopo di impossessarsi dei beni altrui. Insomma, i soliti tedeschi che non cambiano mai…
Appunto, tutto questo si chiama neocolonialismo.
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Ora passiamo ai nostri moderni servi, i nostri politici romani senza spina dorsale che nulla fanno per difendere gli interessi del paese: domanda diretta a costoro, perché non difendete il futuro dei vostri figli e nipoti, volete che diventiamo anche noi moderni servi dei germani? Sappiate che molti di quelli che stanno leggendo questo articolo non lo accetteranno, mai. E sono pure “arrabbiati” come dei puma.-
Siatene consapevoli cari politici, sono certo che saprete valutare meglio di chiunque altro quali saranno le conseguenze per voi e per i partiti che rappresentate in cabina elettorale. E magari – se le cose dovessero mettersi veramente male, leggasi in presenza di una disoccupazione di massa comunque obbligata a pagare tasse folli per mantenere in piedi il vs. sistema di casta – pensate a cosa potrebbe succedere anche solo scorrendo un viale, magari in una tranquilla domenica pomeriggio, nel caos…. che tristezza….
In ogni caso ecco la traduzione dell’articolo comparso sul sito de la Erste, principale TV pubblica tedesca, il 23.07.2015. Uno schifo, preparatevi a non farvi venire il voltastomaco leggendola; per necessaria chiarezza ho chiesto ad un tedesco di completarla (in realtà, c’è il trucco, detto tedesco ha un genitore italiano, ma è arrabbiato anche lui, al 100%). Fa sorridere – sperare poco – che anche il giornalista (tedesco) rimanga quasi senza parole dopo aver riportato cotanta invadenza interessata da parte dei suoi stessi compatrioti, affiancati dagli immancabili collaborazionisti locali – normalmente le elites storiche, i germani sono rimasti a 75 anni fa anche nelle loro relazioni -, alla fine se ci si pensa bene la ricetta è uguale per tutti i paesi da “conquistare”.
Vien da dire ai popoli europei, visti i fatti (…) manca solo una formale dichiarazione di guerra con la Germania
Mitt Dolcino
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TRADUZIONE dell’articolo di cui al link:
http://www1.wdr.de/daserste/monitor/sendungen/milliarden-deals-mit-griechenland-100.html
Georg Restle: “50 miliardi di euro. Questa la somma che il governo greco deve raccogliere attraverso la privatizzazione dei beni di Stato; principalmente per rimborsare il debito. Per quanto riguarda il ministro delle Finanze tedesco, il rimborso non sarà mai veloce. Ed è per questo molto in Grecia viene ora offerto per un prezzo stracciato, di quanto fa parte dell’argenteria dello stato greco. Se questo è davvero saggio, in questo momento non se lo domanda nessuno. Non certo coloro che ne beneficiano. Ad esempio, una grande impresa tedesca di proprietà statale, che ben presto potrebbe amministrare tutti gli aeroporti in cui oggi si va per vacanza. Joe Smith, Kim Otto Frank e Konopatzki hanno iniziato la loro ricerca proprio lì. “
Paradiso per le vacanze Corfù. Qui si rilassano anche molti turisti tedeschi. In totale, sull’isola di appena 120.000 abitanti arriva oltre un milione di turisti l’anno – e la tendenza è in aumento. E più turisti significa anche più passeggeri presso l’aeroporto di stato di Corfù. Ma nonostante le migliori prospettive l’aeroporto dovrebbe ora essere privatizzato. A una persona questo non piace proprio. Al Sindaco di Corfù Kostas Nikolouzos.
Kostas Nikolouzos, Sindaco di Corfù (traduzione Monitor): “L’aeroporto è profittevole, perché di grazia, si dovrebbe dare via? Siamo in una crisi, una crisi profonda, non è vero? Se ci si priva dei mezzi per di creare ricchezza e profitto in questo paese per andare avanti economicamente al fine di ripagare il debito, come possiamo farlo? “
L’aeroporto di Corfù è parte di un vasto programma di privatizzazioni. Beni di Stato per 50 miliardi di euro saranno venduti sotto la pressione dei creditori. Sotto al martello cade tutto ciò che caratterizza un sistema politico: il servizio postale, servizio idrico e autostrade, fornitura di gas ed elettricità, porti e aeroporti. inclusi gli aeroporti delle isole turistiche più popolari, tra cui Mykonos, Santorini e Kos – e appunto Corfù. Soprattutto negli aeroporti che beneficiano maggiormente del settore economico più al sicuro dalla crisi greca – il turismo. Il business più redditizio degli aeroporti sembra essere destinato a una ditta tedesca. La società con sede a Francoforte Fraport ha prevalso in una gara di appalto. A fronte di un versamento singolo dii 1,23 miliardi di Euro e un canone annuo di € 22.900.000 per più di Fraport insieme con un partner greco si è aggiudicato 14 aeroporti greci per almeno 40 anni. Ad Atene, incontriamo il ministro greco delle Infrastrutture. Egli deve eseguire la privatizzazione degli aeroporti in fretta, sebbene tema grossi svantaggi per il stato greco.
Christos Spirtzis, ministro delle Infrastrutture Grecia (traduzione Monitor): “Con questa privatizzazione il governo greco deve vendere i 14 aeroporti redditizi e mentre più di 30 aeroporti che non portano utili ee devono essere sovvenzionati rimangono con il governo greco. Questo è un modello che non è stato applicato ancora da nessuna parte in Europa. Questo assomiglia più a una colonia che un paese membro dell’Unione Europea. “
Accuse dure. Ma cosa dicono i numeri? Secondo i dati interni della Civil Aviation Authority greca, il numero di voli è aumentato nei 14 aeroporti del business Fraport solo nello scorso anno di oltre 188.000, con un incremento del 13,8%, il numero di passeggeri a più di 22 milioni, con un incremento del 19%. Che può diventare un business redditizio per Fraport, lo ha anche confermato. In qualità di consulente del Fondo greco per la privatizzazione Lufthansa Consulting conosce i dati economici dei 14 aeroporti. Questi dati sono confidenziali, come ci riferisce, ma si potrebbe …
Citazione: “partire dal presupposto di un ritorno economico positivo.”
Un business redditizio per Fraport a spese dello Stato greco? Perchè in beni devono essere venduti troppo a buon mercato in tempi di crisi? Proprio su questo mette l’allarme l’Istituto tedesco per la ricerca economica.
Alexander S. Kritikos, Istituto tedesco per la ricerca economica: “Se si arriverà davvero al punto in cui queste imprese statali verranno venduti in fretta, allora ci arrabbierà sul serio. Perché attualmente, non sono vendibili al loro valore effettivo, e vedremo infatti, che i prossimi governi saranno molto infastiditi che sia sia proceduto alla privatizzazione senza una pianificazione”.
La parte “piccante” dell’affare: Fraport AG è un’impresa tedesca di proprietà statale, la maggioranza delle azioni Fraport appartiene alla città di Francoforte e allo Stato dell’Assia. È questo che si intende per privatizzazione?
Prof. Rudolf Hickel, Università di Brema: “In questo caso si assiste a un passaggio di proprietà da dallo stato greco a per così dire lo stato tedesco. E alla fine, la cosa importante è che i profitti, i profitti che sono vengono prodotti questi 14 aeroporti, siano deviati in Germania nelle casse pubbliche “.
Profitti che mancheranno alla Grecia in futuro. E i miliardi di proventi della privatizzazione? Anche con queste somme il paese non potrà comprare nulla. A questo ha pensato il ministro delle finanze Wolfgang Schäuble. Perché con la privatizzazione la Grecia deve innanzitutto pagare i propri debiti. Dal punto di vista dell’opposizione in Germania un accordo piuttosto scadente.
Janine Wissler, vice leader del partito Die Linke: “Wolfgang Schaeuble ha portato avanti la privatizzazione con decisione. Ha lui stesso proposto il fondo di privatizzazione. Ha contribuito con la sua politica al ricatto dei Greci ei greci ricattati, al fatto che ora la loro infrastruttura pubblica venga svenduta e oltretutto ben al di sotto del suo valore. “
La privatizzazione dei beni dello Stato dovrebbe aiutare l’economia greca a rimettersi in sesto – così dice la teoria. La cessione degli aeroporti greci a un’impresa tedesca statale statali potrebbe causare un danno finanziario sostanziale al governo greco. Questa è la realtà. L’Europa lo rende possibile.
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