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Cina: nuovo inaspettato stimolo monetario per il sistema bancario

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Gli ultimi dati economici sulla crescita cinese non sono stati particolarmente brillanti e l’inflazione sembra sotto controllo, per cui, in modo insaspettato, le autorità cinesi si sono sentite nella necessità di annunciare una prima tornata di stimoli monetari.

La People’s Bank of China (PBoC), la banca centrale cinese, ha inaspettatamente ridotto il tasso dei pronti contro termine veerso il sistema creditizio, a 7 giorni, di 10 punti base, portandolo all’1,9% il 13 giugno 2023, segnando la prima riduzione dall’agosto 2022, nel tentativo di sostenere la ripresa dell’economia.  Ecco il realtivo grafico a breve

È insolito che il tasso a breve termine venga modificato prima del tasso sui prestiti, legati alla politica monetaria,a un anno, noti come operazioni di finanziamento a medio termine. Tale tasso sarà annunciato giovedì e probabilmente vedrà un allentamento ulteriore dei tassi di interesse. L’ultima volta che il tasso a 7 giorni è stato modificato prima del tasso MLF è stato nel marzo 2020, ma comunque, nei cinque anni precedenti, questo tasso è stato sempre in calo.

La scorsa settimana il governatore della PBoC Yi Gang ha promesso di accelerare gli “aggiustamenti anticiclici” e si è impegnato a “fare tutti gli sforzi possibili per sostenere l’economia reale”, dato che la ripresa della domanda è in ritardo rispetto a quella dell’offerta. Il taglio dei tassi di martedì precede la decisione della Federal Reserve di questa settimana, per la quale gli economisti prevedono una probabile pausa, mentre ci si attende che la BCE prosegua con un ulteriore innalzamento dei tassi di interesse, ponendo ulteriore pressione sull’economia europea.

La Cina, al contrario, è più preoccupata dei problemi di crescita che di quelli inflazionisstici o di debito, e ha scelto di stimolare l’economia con questo strumento monetario.

 


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