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CI SONO RIUSCITI: Biden e UE sono riusciti a mandarci in recessione. Quale premio ora?

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Che dire, a furia di provarci e di impegnarsi, ci sono riusciti: l’Occidente va in recessione e non è detto che se ne riprenda in tempi breve , e che mai possa recuperare la distanza con gli altri paesi.

Ormai la cosa è ufficiale, guidata da uno shock interno ed esterno dei prezzi. L’inflazione nell’area Euro, la “Moneta Forte che doveva difenderci”, è al 8,6% a giugno

In Italia siamo all’otto per cento, cifra che non si vedeva dal 1986, anni felici del boom, anni che i molli giovani non rivedranno, in buona parte per colpa propria:

Questo porta UFFICIALMENTE in recessione anche nel 2023. Ormai il segno meno è presente anche nelle previsioni della BCE, che, ancora sino ai primi di giugno, faceva finta di nulla. Ora non può più, ma, per nascondere il disastro sotto il tappeto, ce lo presenta sotto forma di “Scenario peggiore”, perché non pul fare finta che non stia succedendo nulla

La crescita quest’anno è già negativa, dato che un +2% veniva calcolato come acquisito e dovuto alla spinta del 2021. Con i numeri del 2023 siamo a due anni successivi, praticamente, di recessione. La cosa non sembra però interessare a nessuno, se non a quelli che diventeranno più poveri o che perderanno il lavoro. 

Le cause inflazionistiche sono esterne, ma anche interne, e francamente i colossali errori politici pesano anche più di eventi non prevedibili. 

  • esterno per una ripresa post covid che ha spiazzato la recessione del periodo covid. L’economia non ama gli shock così forti, queste chiusure e aperture dei rubinetti, e al calo eccessivo precedente risponde con l’inflazione. Sarebbe stato necessario tutelare maggiormente le aziende prima, per evitare l’inflazione dopo;
  • la stretta energetica russa verso l’Europa, colpa di Putin, ma ancora più colpa di 30 anni di politiche energetiche sbagliate, a guida tedesca, che ci hanno legato mani e piedi;
  • l’applicazione di una politica ambientale isolazionista e francamente assurda, con imposizioni restrittive sulla produzione, dal punto di vista energetico e non solo, che ha causato un’esplosione dei prezzi. La scarsità energetica è qualcosa di causato, di fortemente voluto, e il risultato di una scarsità non può essere che l’esplosione dei costi;

La conseguenza dell’inflazione sarà diretta, il calo della capacità di consumo degli europei, e indiretto, una politica iper – restrittiva della BCE che non farà che accentuare la crisi. Di male in peggio, e la BCE lo sa benissimo, anzi, pur vedendo il disastro, lo accentuerà.

I governi europei hanno tollerato che la Commissione creasse tutto questo. Perché l’inflazione e la recessione hanno nomi e cognomi, e questo Shock potremmo chiamarlo “Shock Von Del Leyen” o “Shock Von Der Leyen – Draghi”, perché anche il nostro PdC ci ha messo del proprio, continuando a proporre soluzioni francamente inadeguate come il “Tetto del prezzo del gas”. La soluzione a uno shock di questo genere è l’aumento dell’offerta, la “Supply side economics”, cioè esattamente quello che né la Commissione né i governi nazionali più ciechi stanno facendo. 

Questa evoluzione potrà avere solo due sbocchi;

  • una decadenza epocale, come vi fu alla fine dell’Impero Romano, senza neanche la spinta al rinnovamento portata dalle genti barbariche o la sopravvivenza di Bisanzio;
  • un forte sommovimento sociale, rivoluzionario, che sconvolgerà l’Occidente;

Attualmente però il coraggio è il fattore produttivo più scarso, insieme all’umiltà nel riconoscere i propri errori, quindi la prima evoluzione è la più prevedibile.

 


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