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Ci sarà una recessione negli USA?

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Wolf Ritcher è uno degli analisti che preferisco, e che si sta facendo la domanda da un milione di dollari in questo momento: ci sarà una recessione negli USA?

Si parla di recessione da quando la FED ha iniziato ad aumentare i tassi e ne abbiamo parlato anche noi. La UE non è gli USA ed è messa molto, ma molto, peggio, per la perdita del fornitore/mercato russo.  La UE ha un suo dramma particolare   specificifico, ma qui parleremo degli USA. 

Cosa sono le recessioni negli USA ? Il National Bureau of Economic Research (NBER), che individua le recessioni, le definisce come ampi cali economici che includono cali nel mercato del lavoro. Quindi, tra le altre cose, cerchiamo aumenti significativi nelle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, la nostra misura più immediata del mercato del lavoro; sono altamente correlati con le recessioni come definite dal NBER.

Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono diminuite ulteriormente. Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione statali per le persone che hanno perso il lavoro sono in diminuzione dalla fine di giugno e per la settimana di riferimento sono scese a 198.000, secondo il Dipartimento del Lavoro odierno. Questo è il livello più basso da gennaio 2023, e molto vicino ai minimi storici.

La media mobile a quattro settimane, che livella le fluttuazioni settimanali, è scesa a 205.750 richieste iniziali, il livello più basso dall’inizio di febbraio.

La visione a lungo termine mostra quanto sia bassa questa media mobile a quattro settimane di 205.750 richieste iniziali: è stata osservata negli ultimi 50 anni solo nei due anni precedenti alla pandemia e nel caldo mercato del lavoro che ne è seguito alla pandemia. Notare come le richieste di disoccupazione siano aumentate poco prima dell’inizio delle recessioni (recessioni indicate in viola):

Dicembre 2007, l’inizio ufficiale della recessione, le richieste iniziali hanno superato le 340.000. Marzo 2001, l’inizio ufficiale della recessione, le richieste iniziali hanno superato le 380.000. All’inizio delle tre recessioni negli anni ’80 e ’90, le richieste iniziali hanno superato le 400.000.

Le richieste di disoccupazione erano aumentate da settembre 2022 fino all’inizio del 2023, rendendoci un po’ nervosi. Ma poi in primavera, hanno fatto un passo indietro e sono diminuite di nuovo. E ora, mentre ci avviciniamo alla fine dell’anno, ci stanno dicendo che non c’è ancora alcuna recessione in vista.

Un altro indicatore di recessione, il numero di persone che continuano a richiedere sussidi di disoccupazione almeno una settimana dopo la richiesta iniziale – persone che non hanno ancora trovato un lavoro – ha iniziato a salire dai minimi storici alla fine del 2022 fino a marzo 2023, ma è rimasto basso, anzi dopo un leggero aumento è perfino diminuito!

Nelle ultime tre settimane, sono aumentate leggermente, nell’ultima settimana di riferimento a 1,73 milioni, che è comunque molto basso.

Le richieste iniziali nei grafici sopra indicano che meno persone stanno perdendo il lavoro; e le richieste continue nel grafico qui sotto indicano che coloro che perdono il lavoro e ricevono sussidi di disoccupazione, trovano nuovi lavori rapidamente e non rimangono sulla lista della disoccupazione per molto tempo. Bisogna anche dire che questi valori vengono spesso rivisti in peggio, anche se, per ora, la revisione non è ancora stata radicale.

Quindi per ora sembra che l’economia USA si stia avviando verso l’atterraggio morbido, anche grazzie al forte deficit pubblico che crea debito, ma anche lavoro, e che viene portato avanti anche per l’anno elettorale. Se mai la domanda dovrebbe essere sino a quando questa strada potrà essere portata avanti con un debito alle stelle. 

Se alla stretta monetaria si accompagnasse una stretta anche fiscale tutto questo scenario potrebbe cambiare, come viediamo già accadere sul mercato immobiliare USA. A invertire le tendenze si fa molto presto.


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