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Chi ha finanziato la guerra di Putin? Gli stessi che adesso gridano all’aggressore..

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Chi paga per i caccia e i carri armati di Putin? Gli stessi paesi dell’UE che parlano ora di “Aggressione ingiustificata” e che vorrebbero fermare il suo assalto.

È il folle paradosso che il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha sollevato in un vertice dei leader dell’UE sulle sanzioni contro Mosca che si sta svolgendo proprio oggi e che viene riportato da Politico. Il blocco non è stato in grado di concordare misure contro il sistema di pagamenti internazionali SWIFT perché così tanti paesi lo utilizzano per i loro importantissimi pagamenti di gas a Mosca. Quindi, alla fine, le misure prese sono ridicole.

Stiamo acquistando come Unione Europea molto gas russo, molto petrolio russo. E il presidente Putin prende i soldi da noi, dagli europei. E lo sta trasformando in aggressione, invasione“, ha detto.

Il gas russo rappresentava il 42% delle importazioni di gas europee solo tramite gasdotto. Interromperlo creerebbe dolorose ricadute economiche per i paesi europei che sono già alle prese con lo spettro dell’elevata inflazione e con una transizione energetica pasticciata e demenziale.

Con 60,1 miliardi di euro nel 2020, l’energia rappresenta circa i due terzi delle importazioni europee dalla Russia. Sebbene la dipendenza dal gas russo sia spesso evidenziata, il suo valore è sminuito dalle importazioni di petrolio.


Anche il commercio (sia interno che internazionale) di materie prime energetiche è molto significativo per l’economia russa e le finanze dello stato, costituendo quasi un quinto del bilancio nazionale, secondo i dati provvisori per il 2021. L’Europa, Germania in testa è in testa come dipendenza dal gas russo, anzi diciamo proprio da Gazprom, che è l’unico operatore russo autorizzato ad utilizzare i gasdotti rivolti verso occidente. Ecco la dipendenza energetica dalla Russia, per nazione.

 

Il commercio con l’Europa è una grossa fetta di questo. Le esportazioni di minerali in Europa (compresi gli idrocarburi) rappresentano quasi la metà del totale. È difficile calcolare quale percentuale di quella cifra vada direttamente nelle casse statali, ma è chiaro che rappresenta un contributo significativo.

“Lo stato attuale del mercato petrolifero globale e l’attuale prezzo molto, molto alto che stiamo vedendo stanno sicuramente avvantaggiando molto la Russia”, ha affermato Mario Bikarski, analista russo presso The Economist Intelligence Unit. “Tutto questo è davvero vantaggioso per le riserve valutarie russe perché la Russia ha queste regole fiscali in base alle quali tutte le entrate superiori a $ 43 al barile di petrolio vanno al fondo sovrano nazionale”. Quindi la Russia ha accumulato riserve monetaria tali per cui non ha nessun problema , per lo meno nel breve termine ,proveniente da un cambiamento delle condizioni commerciali con la UE-

Del resto, a  titolo di confronto, il valore delle importazioni europee di minerali dalla Russia è superiore all’importo che il Cremlino spende per l’esercito.

Giovedì, in una dichiarazione ai parlamentari alla Camera dei Comuni, il primo ministro britannico Boris Johnson ha tracciato un legame diretto tra gli acquisti di energia e le azioni di Putin. “Nella riunione del G7 di questo pomeriggio, abbiamo deciso di lavorare insieme per massimizzare il prezzo economico che Putin pagherà per la sua aggressione”, ha detto, “E questo deve includere la fine della dipendenza collettiva dell’Europa dal petrolio e dal gas russi che è servito a rafforzare Putin per troppo tempo”. Perchè l’importanza economica della UE per la Russia è ancora molto grande:

Però, al di là di interrompere (Attenzione, interrompere, non cancellare) il processo di omologazione di Nord Stream 2 nessuno ha fatto, o deciso, altro. L’Europa  germanocentrica fa tante parole e nessun fatto quando si tratta di distaccarsi dalla dipendenza dalla Russia. Moltov e Ribbentrop stanno ancora molto bene….

 


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