Difesa
Che succede nel confronto militare fra India e Pakistan?
Siamo alla prima fase di attacchi econtrattacchi fra India e Pachista, con l’ampio uso di missili e droni, ma anche con il ricorso all’artiglieria tradizionale

Cosa sta accadendo fra India e Pakistan? Nelle ultime 24 ore, il conflitto tra India e Pakistan, riacceso dalla disputa sul Kashmir dopo l’attentato del 22 aprile a Pahalgam (26 turisti uccisi), ha raggiunto un picco di intensità con scontri militari significativi lungo la Linea di Controllo (LoC) e l’impiego di tecnologie avanzate.
L’India ha attribuito l’attacco a gruppi terroristici appoggiati dal Pakistan, mentre Islamabad ha negato, chiedendo indagini neutrali. La crisi è esplosa con l’Operazione Sindoor, lanciata dall’India nella notte tra il 6 e il 7 maggio 2025, seguita da una robusta risposta pakistana.
L’India ha condotto l’Operazione Sindoor con 24 attacchi missilistici di precisione su nove siti terroristici in Pakistan e nel Kashmir pakistano, tra cui Muridke, Bahawalpur, Muzaffarabad e Kotli.
Secondo l’Indian Express, l’operazione ha colpito quartier generali di Lashkar-e-Taiba e Jaish-e-Mohammed, eliminando oltre 70 terroristi. L’India ha impiegato caccia Rafale e missili da crociera SCALP, garantendo una portata e una precisione senza precedenti rispetto alle operazioni del 2016 (Uri) e 2019 (Balakot).
Fonti governative indiane, citate da NDTV, sottolineano che l’operazione è stata supportata da droni di sorveglianza Hermes 900 e da un avanzato sistema di targeting basato su intelligence in tempo reale, segnando un’evoluzione nella strategia militare indiana. Il drone Hermes, di progettazione israeliana, viene però costruito su licenze Il ministro della Difesa Rajnath Singh ha dichiarato che nessun obiettivo militare pakistano è stato colpito, per evitare un’escalation diretta.
Il Pakistan ha risposto con bombardamenti di artiglieria pesante lungo la LoC, colpendo postazioni indiane nei distretti di Poonch, Rajouri, Kupwara e Baramulla. Dawn riporta che il Pakistan ha utilizzato obici da 155 mm e droni armati TB2, neutralizzando, secondo il portavoce militare Ahmed Sharif Chaudhry, 25 droni indiani e abbattendo cinque caccia, accuse non confermate da Nuova Delhi. Ovviamente somo cifre da “Bollettino militare”, quindi da prendere con la massima cautela, ma l’uso di missili PL15 cinesi a lunghissimo raggio potrebbee effettivamente aver abbattuto uno o più aerei indiani.
Gli indiani affermano di aver itercettato droni kamikaze diretti al famoso Tempio d’Oro di Amritsar
The Hindu segnala che i bombardamenti pakistani hanno ucciso 12 civili e un soldato indiano, con 57 feriti.
Islamabad ha denunciato la violazione della propria sovranità, sostenendo che i missili indiani abbiano colpito obiettivi civili, tra cui una moschea a Muzaffarabad e la diga Neelum Jhelum, causando 31 morti civili, tra cui un bambino, e 46 feriti. Su X si parla anche di missili in direzione della grande città di Lahore, tanto che gli USA hanno consigliato ai cittadini americani di mettersi al riparo.
Il Pakistan avrebbe abbattuto diversi droni Harop , di costruzione israeliana , sopra Lahore:
Le tecnologie impiegate evidenziano un’evoluzione nel conflitto. L’India ha sfruttato satelliti RISAT per il monitoraggio in tempo reale, integrati con sistemi di intelligence elettronica per localizzare i bersagli. Risat è una costellazione di satelliti da ricognizione sviluppata congiuntamente con Israele, composta da cinque satelliti funzionanti che utilizzano un radar ad apertura sintetica
Il Pakistan, secondo Al Jazeera, ha implementato sistemi di difesa aerea HQ-9, di origine cinese, equivalente all’S-300 russo,, per contrastare i raid aerei indiani. Entrambi i Paesi hanno intensificato l’uso di cyberattacchi: NDTV segnala tentativi pakistani di compromettere siti web della difesa indiana, mentre l’India ha bloccato account pakistani su X, come quello di Bilawal Bhutto Zardari.
La guerra è anche non convenzionale, con l‘India che ha aperto la diga di Salal and Baglihar sul fiume Chenab senza preavviso, svuotando le riserve e causando una piena.
Le conseguenze militari includono la chiusura di 25 aeroporti indiani, la cancellazione di oltre 300 voli e l’allerta delle forze armate. Il Pakistan ha dichiarato lo stato di emergenza negli ospedali e condotto esercitazioni di difesa aerea. Diplomaticamente, i colloqui tra il consigliere indiano Ajit Doval e il Segretario di Stato USA Marco Rubio, riportati da Dawn, mirano a contenere l’escalation. La comunità internazionale, con appelli da Cina, Giappone e ONU, teme un conflitto nucleare.
Il problema è che l’atteggiamento dei due paesi nei confronti della pubblica opinione interna è tale che nessuno dei due ha interesse a ridurre le tensioni e passare al de-escalation. Il Pakistan sta rispondendo, e questo comporta un’ulteriore risposta da parte dell’India e così via. Se succedesse qualcosa di rilevante durante questo ping pong di azioni e reazioni c’è un rischio reale di escalation utleriori.
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