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CARO MINISTRO, LO SA CHE COPIARE È UN REATO? Anche se non è una tesi

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L’Italia  sta ridendo del ministro   dell’istruzione che, dopo aver preso zero in informatica e due in inglese all’abilitaziome, ha anche copiato parte della tesi del corso di specializzazione per l’insegnamento secondario. La sua difesa è oltre il muro del ridicolo  “Non è né una tesi di laurea, né un plagio. Salvini non sa distinguere tra una tesi di laurea e una relazione di fine tirocinio”, quasi come se a copiare anche un semplice compito in classe fosse o normale o colpa di Salvini. Peccato che copiare non solo le tesi, ma qualsiasi lavoro che dia una qualifica di carattere pubblico, anche non laurea o strettamente accademico, sia un reato

Quindi, dato che si parla di “Laurea o ogni grado o titolo scolastico o accademico” si include anche l’abilitazione all’insegnamento, che è un titolo comunque richiesto dallo stato italiano, il ministro avrebbe tecnicamente compiuto un illecito di carattere penale. Un tema che sarebbe da approfondire, se non altro come caso teorico, perché poi le vere implicazioni sono poi di carattere pratico: con quale faccia da domani un professore chiederà agli studenti di non copiare, sapendo che lo stesso ministro della pubblica istruzione copia a i propri esercizi?

Con questa vicenda si supera ogni limite della decenza politica e l’eventuale aspetto penale passa, realmente, in secondo piano.

 

 

 

 


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