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BTP ITALIA FUTURA: UN BUON INVESTIMENTO, SE CACCIAMO CONTE E GUALTIERI…

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Ci sono voluti voluti solo quattro mesi di cocenti insuccessi per il dinamico due Conte e Gualtieri per capire che l’unico moddi o per ottenere i fondi necessari ad evitare che il disastro economico italiano sia un po’ meno del peggio è emettere titoli. Il governo poi ha deciso di mettere un po’ di sale in zucca ed ha previsto anche delle emissioni riservate agli investitori italiani.

Negli anni ’90 la gran parte del debito pubblico italiano era in mano agli italiani, il che permetteva di gestirlo con una relativa indipendenza dagli speculatori internazionali. Inoltre il pagamento degli interessi  rimaneva all’interno del sistema economico italiano: lo stato prendeva soldi con le tasse e li restituiva sotto forma di interessi. Poi questa situazione ha iniziato ad evolvere, e non in modo positivo.

Quindi è auspicabile che il BTP torni in mano soprattutto italiane, perchè comunque sarà una redistribuzione all’interno del sistema, tanto più che una fetta consistente è in mano già ad istituti di credito o assicurativi italiani o alla Banca d’Italia. A quel punto gli interessi resterebbero all’interno del sistema economico, alimentandolo.

Fatta questa premessa, la struttura del rendimento del BTP Italia Futura è tale che… i risparmiatori devono augurarci un secco cambio di governo. 

Infatti vediamo i dati essenziali, così come pubblicati dai siti di informazione:

  • durata dai 8 ai 10 anni;
  • cedolare semplice;
  • rendimento minimo 1% agganciato alla crescita economica e che può raggiungere il 3% prima della scadenza;
  • vendita solo retail tramite MOT con capofila IMI e Unicredit.

Uno strumento chiaramente dedicato all’investitore semplice che, come detto, deve augurarsi un cambio di governo. Perchè se il rendimento è legato alla crescita nessun governo con dentri l’Iperueoperista PD e l’Iperburocratico M5s può garantire una crescita economica decente. Parliamo fuori dai denti, come possono assicurare crescita forze di governo che:

  •  sono per loro natura contrarie allo sviluppo dell’imprenditoria e della piccola azienda;
  • sono l’espressione dell’apparato burocratico nazionale, e non lo ridurrano mai;
  • sono l’espressione di un potere giudiziario intoccabile che  necessiterebbe di una profonda riforma;
  • sono l’espressione di una sfiducia nell’Italia e nei cittadini italiani.

Se i risparmiatori vorranno incassare il 3% quindi dovranno desiderare qualsiasi governo, purchè escluda o metta in secondo piano queste forze politiche. I risparmiatori vedranno tangibilmente, nelle loro tasche, l’effetto di un cambio di guida, e guadagneranno di più……


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