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Bruxelles, abbiamo un problema: nel 2023 cresce più la super-sanzionata Russia che la Germania

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Qualcosa non ha funzionato in tutto il sistema di sanzioni messo in moto dall’Unione Europea e dai paesi occidentali.  Gli ultimi dati previsionali calcolati dal FMI, in fondo monetario internazionale che, sicuramente, non è un ente filorusso, mettono l’Europa e la Commissione di fronte alla responsabilità del fallimento della propria strategia. Eccovi i dati:

Nel 2022, nonostante tutte le sanzioni, la decrescita russa sarà del 2,2%. Nel 2012 la Commissione devastò con molta maggiore efficienza l’economia greca, a dimostrazione che gli amici sono molto più pericolosi degli amici. Nel 2023 la Russia crescerà dello 0,3%, più di quanto crescerà la Germania (0,1%) e lo stesso per il 2024, quando la Russia crescerà nel 2,5%, la Germania solo del 1,4% e l’Italia dello 0,9%.

Per carità, le previsioni del FMI sono sicuramente non perfette e sono state spesso, quasi regolarmente, smentite. Del resto a marzo prevedeva un calo dell’economia russa dell’ordine dell’otto per cento, che non si è realizzato. Questi dati comunque confermano che la strategia sanzionatoria occidentale è completamente fallimentare e ha causato alla fine , più danni a chi le ha applicate che a chi le ha subite. La Commissione è riuscita a impostare una guerra economica ponendosi in una situazione di inferiorità e, praticamente, castrandosi. Solitamente, in questi casi, qualsiasi paese avrebbe pensato a rafforzare la propria economia, anche con misure di stimolo centralizzato. Al contrario la UE, preda della propria ideologia, ha tagliato le proprie fonti energetiche più conveniente tagliando quindi crescita industriale e benessere. Praticamente, per fare la guerra economica alla Russia, si è sparata in un piede. I risultati si vedono.

 


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