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Analisi e studi

(Breve) breviario democratico della UE

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Nella storia dell’umanità pochissime invenzioni possono annoverarsi tra le più importanti: il fuoco, la lingua (sia scritta che parlata), il diritto, la carta, il concetto di sovranità, l’elettricità ed i moderni mezzi di comunicazione. Certo, ce ne sono molte altre non meno importanti, ma in questo caso si sono volute citare quelle che, secondo l’Autore, sono tra le più significative per il percorso evolutivo del genere umano. In particolare uno: il concetto di sovranità. Esso nasce all’indomani della Rivoluzione Francese, nel lontano luglio del 1789 ed è frutto di secoli di corruzione, nepotismi vari, gestione dispotica del governo e dell’affaire pubblico tra regnanti ed imperatori sempre più lontani dagli cittadini o papi dalla dubbia moralità.ggg Con esso, trascritto nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino nascono molti altri tramutati in diritti quali un’amministrazione della giustizia indipendente, leggi penali uguali per tutti, uguaglianza formale senza alcuna distinzione e, soprattutto, quello più importante di tutti che è la separazione ad nutum della funzione legislativa da quella giurisdizionale e, soprattutto, esecutiva (ideata da Charles de Secondat, barone di Montesquieu, anni prima, nel 1748, nell’innovativo Spirito delle Leggi). La prima funzione in parte integrata nella seconda, ma con dei limiti, non genera dittature e se opportunamente creata, regolata e limitata da atti normativi provenienti da un organo rappresentante gli elettori non dovrebbero sussistere problemi (ved. tutti i sistemi giuridici così detti common law, USA ed UK in primis).  Non di cotal guisa è l’integrazione della funzione legislativa in quella esecutiva, capace di generare i mostri governativi che il XX secolo ha “donato”. Pertanto, a 268 anni dal trattato montesquieiano, possiamo affermare tranquillamente che ciò che era evidente allora oggi non lo è per niente né minimamente: si prenda ad esempio la più grande democrazia del mondo (dopo quella indiana, nda), ovvero la UE, nella quale l’istituzione che dovrebbe rappresentare i suoi 500 milioni e più di abitanti, ovvero l’Europarlamentoin realtà non abbia né un potere di iniziativa legislativa strictu sensu come qualsiasi delle 196 nazioni presenti sulla Terra (escluse quelle dittatoriali, anche se si possono ravvedere elementi di macabra somiglianza). Esso condivide il potere legislativo con il Consiglio dei Ministri della UE sulla base della proposta legislativa della Commissione Europea. Ora, se si volessero fare dei parallelismi, ciò che è consueto e fisiologico ad ogni parlamento di ogni nazione presente sulla Terra è la funzione legislativa (quindi anche di iniziativa) mentre in quella definita, repetita iuvant, la più grande democrazia del mondo condivide tale potere con un organo “ibrido” tra un legislativo ed uno – prettamente – esecutivo mentre quello di iniziativa è lasciato alla Commissione (organo prettamente esecutivo), che può essere sollecitata tra l’altro dalla BCE ed altri organi simili. Inutile dire che la stragrande maggioranza delle iniziative viene approvata e per la funzione legislativa strictu sensu si lascia all’attenzione del Lettore (qui). Non cito nemmeno il diritto di petizione dei cittadini in quanto è solo la richiesta di esaminare atti per applicare in pieno il diritto iscritti nei trattati (qui). Numero minimo: un milione di firmatari in almeno un quarto degli stati membri. Da brividi. Detto ciò, concordemente a quanto affermato qui sopra, si passi a disaminare la totale antidemocraticità per bocca dei suoi principali “attori” sia della UE che del suo “figliol prodigo”, l’Euro:

Franziska Keller (gruppo Verdi all’Europarlamento)

I paesi in via di sviluppo hanno la pistola puntata al petto: o firmano gli accordi EPA oppure non venderanno più i loro prodotti in Europa;

Prendiamo l’esempio tedesco…se la Germania lasciasse l’euro, come dicevate voi, perderemmo moltissimi posti di lavoro nel settore dell’export perché nessuno comprerebbe più i prodotti tedeschi, carissimi, perché non ci sarebbe più l’euro.
Non ha senso lasciare l’euro: si creerebbe una perdita di posti di lavoro enorme (…);

Mario Monti (ex primo ministro italiano)

Stiamo effettivamente distruggendo la domanda interna attraverso il consolidamento fiscale

Oggi stiamo assistendo al grande successo dell’euro e la manifestazione più concreta di questo successo è la Grecia, costretta a dare peso alla cultura della stabilità con cui sta trasformando se stessa

Non dobbiamo sorprenderci che l’Europa abbia bisogno di crisi, e di gravi crisi, per fare passi avanti. I passi avanti dell’Europa sono per definizione cessioni di parti delle sovranità nazionali a un livello comunitario. È chiaro che il potere politico, ma anche il senso di appartenenza dei cittadini a una collettività nazionale, possono essere pronti a queste cessioni solo quando il costo politico e psicologico del non farle diventa superiore al costo del farle perché c’è una crisi in atto, visibile, conclamata;

Tommaso Padoa Schioppa (economista e politico italiano)

Nell’Europa continentale, un programma completo di riforme strutturali deve oggi spaziare nei campi delle pensioni, della sanità, del mercato del lavoro, della scuola e in altri ancora. aaaMa dev’essere guidato da un unico principio: attenuare quel diaframma di protezioni che nel corso del Ventesimo secolo hanno progressivamente allontanato l’individuo dal contatto diretto con la durezza del vivere, con i rovesci della fortuna, con la sanzione o il premio ai suoi difetti o qualità;

l’Europa si è fatta seguendo un metodo che si potrebbe definire col termine dispotismo illuminato, procedura perfettamente legittima, ma ancorata al metodo democratico solo per l’esistenza della democrazia all’interno degli Stati, non da un processo democratico europeo. Si può dunque parlare di democrazia limitata;

Jacques Attali (padre dell’Euro francese)

In primo luogo, tutti coloro, e io ho il privilegio di averne fatto parte, che hanno partecipato alla stesura delle prime bozze del Trattato di Maastricht, hanno, ci siamo incoraggiati a fare in modo che uscirne … sia impossibile. Abbiamo attentamente “dimenticato” di scrivere l’articolo che permetta di uscirne (…) Non è stato molto democratico, naturalmente, ma è stata un’ottima garanzia per rendere le cose più difficili, per costringerci ad andare avanti. Perché se si esce, cosa che naturalmente è sempre possibile … è impossibile, ma naturalmente, se si vuole, si può, è molto molto complicato, non vi spiego come, ma è molto molto complicato, di uscirne sia dal basso che dall’alto, è molto complicato;

Le élite sapevano che gli Stati a moneta sovrana avrebbero potuto creare la piena occupazione senza problemi, in tutto il mondo, ma ciò gli avrebbe sottratto il potere. Dovevamo soffrire;

Ma cosa crede, la plebaglia europea: che l’euro l’abbiamo creato per la loro felicità?;

Romano Prodi (ex primo ministro italiano)

L’euro resisterà perché nessuno ha interesse a buttarlo al mare: non certo la Grecia non certo l’Italia, ma soprattutto non certo la Germania perché è di gran lunga il paese più potente d‘Europa grazie all’Euro (…);

Quando entrammo nell’Euro abbiamo svalutato e la stessa cosa simile lo hanno fatto gli altri paesi europei e la Germania non ha mai potuto accumulare un surplus. E la vera Cina in questo momento è la Germania (…) La comunità degli affari tedeschi non ha nessuna intenzione di abbandonare l’Euro;

Questo è un Paese senza memoria. Usciamo dall’euro, facciamo come l’Argentina: follie;

Laura Boldrini (Presidente della Camera della Rep. Italiana)

Ci vogliono politiche comuni #UE su cessione sovranità dei singoli stati e superamento del regolamento di Dublino;

Nel processo costruzione #Europa resistenze a cedere quote sovranita’. Ma traguardo va raggiunto o prevarranno disgregazione e populismo;ddd

Le masse di migranti, la disoccupazione e le disuguaglianze crescenti rendono sempre più necessaria la nascita della Federazione europea;

La necessità di Stati di dimensioni continentali che abbiano la possibilità di confrontarsi tra loro pacificamente ma liberamente, dando vita ad una multipolarità indispensabile per agire in una società planetaria: Stati Uniti d’America, Cina, India, Brasile, Sudafrica;

La bandiera europea deve venire per prima; quella nazionale è importante ma viene dopo. E gli inni. Mameli va benissimo, nella nostra storia come la Marsigliese è la storia della Francia, ma l’Inno alla Gioia è l’Europa e deve essere suonato per primo in tutte le pubbliche circostanze;

Quale stato europeo può affrontare da solo temi come migrazioni terrorismo crisi? Nessuna nazione è un’isola nel mondo globalizzato;

Alekos Alavanos (economista ed ex segretario di Syriza, Grecia)

Molte persone hanno risparmi in banca ed hanno paura che se torni una valuta nazionale questa possa porta svalutazione ed inflazione e che i depositi possano perdere valore. Secondo questa campagna promossa dal governo dalle maggiori reti televisive e sfortunatamente ed infelicemente ora anche da Syriza, l’uscita dall’euro sarà una catastrofe nazionale per la Grecia;

Sapete, c’è un fenomeno molto strano. Molti di questi rifugiati arrivano da Bangladesh e Pakistan attraversando la Turchia e molti di loro sanno che saranno obbligati a rimanere in Grecia e la grande domanda che ci poniamo è: perché non rimangono in Turchia? La risposta è che la Grecia è in Europa ed è un paese caro. E l’euro a loro serve molto di più della Lira turca. L’euro è una calamita per l’immigrazione;

Helmut Kohl (ex Cancelliere della Rep. Federale Tedesca)

Ho agito come un dittatore, ma nazioni con una moneta comune non sarebbero più entrate in guerra tra loro. Sapevo che non avrei mai potuto vincere un referendum in Germania. Avremmo perso qualsiasi consultazione popolare a riguardo dell’introduzione dell’euro. Era chiarissimo. Avrei perso (…) le popolazioni dell’ex Germania dell’Est,  fresche  di riunificazione e  felici di essersi riappropriate  finalmente del  marco tedesco, non avrebbero mai votato a favore di un suo abbandono in favore  di una  nuova moneta europea (…) Ho agito come un dittatore;

l’Italia deve far parte dell’euro da subito. Un’Italia fuori dall’Euro farebbe una concorrenza rovinosa all’industria tedesca;

Tyll Necker (ex politico tedesco)

Noi tedeschi abbiamo paura della Lira. Tornate presto nello SME;

Giorgio Napolitano (ex Capo dello Stato della Rep. Italiana)

Per crescere cedere quote di sovranità;

Gunter Verneughen (ex commissario all’allargamento della UE)

Per l’UE si tratta di un partner strategico per la sicurezza energetica, più che di un paese con cui condividere valori e prospettive comuni (dichiarazione sui processi di allargamento all’Azerbaijian);

Nicholas Sarkozy (ex Capo di Stato della Rep. Francese)

Lasciare distruggere l’euro è prendersi il rischio di distruggere l’Europaeee. Colore che vogliono distruggere l’euro si assumeranno la responsabilità di riaccendere i conflitti nel nostro continente;

Enrico Letta (ex Presidente del Consiglio della Rep. Italiana)

Misure del governo avranno come base le indicazioni della UE;

Euro sì. Morire per Maastricht (titolo di un suo manoscritto);

Manuel Barroso (ex presidente della Commissione Europea)

Per questioni di reciprocità, non è giusto che i cittadini svizzeri beneficino di una totale libertà di circolazione nell’UE, senza offrire lo stesso ai loro omologhi UE. L’UE non negozierà sulla libera circolazione delle persone (sul referendum per porre limiti all’immigrazione in territorio elvetico del 9 febbraio 2014);

Jean Claude Juncker (Presidente della Commissione Europea)

La zona bianca sulla carta geografica europea è un’assurdità strategica. La neutralità, anche se viene definita attiva, porta in fin dei conti soltanto in un vicolo cieco, se non trova nessuno che prenda in considerazione nessun partner in Europa e nel mondo;

Jens – Peter  Bonde (ex europarlamentare danese)

i primi ministri erano pienamente consapevoli che il Trattato (di Lisbona, ndr) non sarebbe mai stato approvato se fosse stato letto, capito e sottoposto a referendum. La loro intenzione era di farlo approvare senza sporcarsi le mani con i loro elettori;

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Giuliano Amato (giudice della Corte Costituzionale della Rep. Italiana)

Fu deciso che il documento (Trattato di Lisbona, ndr) fosse illeggibile, poiché così non sarebbe stato costituzionale (evitando in tal modo i referendum, nda)… Fosse invece stato comprensibile, vi sarebbero state ragioni per sottoporlo a referendum, perché avrebbe significato che c’era qualcosa di nuovo;

Valéry Giscard D’Estaing (ex Capo di Stato della Rep. Francese)

Il Trattato (di Lisbona, ndr) è uguale alla Costituzione bocciata (ved. referendum francese ed olandese). Solo il formato è differente, per evitare i referendum;

Concludo con la citazione di uno che davvero ha vissuto in una dittatura: Vladimir Konstantinovič Bukovskij. Classe 1942, fu un dissidente di ferro dell’URSS. Negli anni’90 fece una dichiarazione che oggi suona alquanto profetica:

Più osservo lo sviluppo dell’UE, più scopro delle caratteristiche che assomigliano a quelle del vecchio mostro (l’URSS, nda). Lasciate che mi spieghi ccccon l’aiuto di un semplice paragone: chi era l’URSS? Un’unione di repubbliche socialiste. E cos’è l’Unione europea? Un’unione di repubbliche socialiste. Chi governava l’URSS? Quindici persone che si designavano loro stesse, senza che noi avessimo potuto eleggerle. E chi governa l’Unione europea?Sono circa due dozzine di persone che non abbiamo eletto, che non possiamo destituire e che nei nostri confronti non assumono nessuna responsabilità . E come è nata l’URSS? Sovente le diverse repubbliche venivano costrette con la forza militare a diventare membri. E come è nata l’Unione europea? I paesi vengono costretti all’adesione tramite intimidazioni e minacce di tipo finanziario.

Secondo la Costituzione ogni stato sovietico possedeva il diritto di uscirne. In pratica però non esisteva una procedura per farlo. E così nessun paese era in grado di mettere in atto un processo di separazione. Mi sono spaventato nel constatare che anche l’UE non abbia previsto nessuna procedura per uscirne, sebbene nessuno abbia mai detto che non lo si possa fare.

L’URSS era un paese incredibilmente corrotto. La corruzione era organizzata dall’alto. Si trattava di una corruzione tipicamente sovietica e socialista. Esiste una corruzione che penetra per così dire nel vivo dell’organismo. E c’è una corruzione che viene organizzata dall’alto e che fa parte del sistema. Grazie ai sintomi posso riconoscere di quale corruzione si tratta. Nell’Unione europea questi sintomi sono tipicamente socialisti.

L’URSS era uno stato aggresivo. Secondo la sua propria definizione, egli non poteva sopravvivere senza integrare continuamente altri paesi e regioni. Dal momento in cui ha smesso di crescere, ha avuto inizio la sua caduta.FFF Nell’UE si osserva la stessa dinamica: sebbene non corrisponda nè all’interesse finanziario nè a quello economico dei paesi europei d’integrare sempre nuovi Stati, d’aiutare sempre più economie nazionali, cosa che esige enormi investizioni, ciononostante l’UE continua a cercare nuovi membri. Per mezzo di pressioni e approfittando della loro dipendenza finanziaria, un paese europeo dopo l’altro viene costretto ad aderire all’UE.

 

Beh, che dire? Sarà forse un caso che da CEE si sia trasformata in UE, con ovvie somiglianze all’URSS appena disgregatasi, nel 1992 e non prima? Sarà complottismo, ma…  viva la libertà nella più grande democrazia del mondo !!!

T.V.


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