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BORSA ITALIANA: o la compra tutta CDP (meglio il Tesoro..) o che se la tengano gli stranieri

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Tra le voci sempre  più insistenti danno per pronta una un’offerta congiunta CDP Euronext  per  l’acquisizione dell’operatore Borsa Italiana MTS, che dal 2007 è di proprietà della London Stock Exchange Group. In uno scenario tutto in divenire, Euronext potrebbe diventare nuovo proprietario di Borsa Italiana, mentre Cassa Depositi e Prestiti ottenere una partecipazione in Euronext, intorno al’8% secondo Bloomberg. In questa fase entrerebbe in gioco anche  Intesa acquistando anche lei una quota di Euronext intorno al 2%. La notizia è stata diffusa da Bloomberg.

Qualcosa di più si saprà a breve. Lse avrebbe infatti chiesto le prime offerte entro il 21 agosto così da ricevere le proposte non vincolanti a settembre e passare alle offerte vincolanti a ottobre. Il tutto per concludere la transazione Refinitiv, di grande interesse per LSE, entro la fine del 2020 o all’inizio del 2021.

Seguendo queste tempistiche, quindi, Cdp e la parigina Euronext potrebbero depositare entro venerdì un’offerta congiunta per l’acquisizione di Mts (il mercato all’ingrosso dei Titoli di Stato, ndr), ma magari integrando l’intera Borsa Italiana per un valore di 3-4 miliardi richiesti da LSE. Si parla poi della presenza di possibili altre offerte concorrenti di Deutsche Borse o Zurigo.

Presentata la situazione vi dico chiaramente cosa ne penso: se l’offerta è questa meglio non mette un euro, anzi neppure una lira.

I motivi sono semplici ed alla portata di tutti i lettori:

  • se l’acquisto, tra l’altro molto oneroso (la legge Draghi vendette Borsa Italiana ai privati a 14 milioni di euro nel 1997), è a queste condizioni non serve a nulla. Il controllo di MTS e di Borsa Italiana sarebbe nelle mani dei francesi di Euronext. per aggiungere la beffa al danno con l’8% ceduto a CDP a titolo oneroso praticamente sono i risparmiatori italiani a finanziare l’acquisto dei Borsa Italiana da parte dei francesi. Una situazione
  • non ha senso avere una quota di minoranza, e  di minoranza forte, di una società che poi a sua volta possiede Borsa Italiana. Se Borsa Italiana è strategica, come dicono i politici, allora è necessario averne il controllo, non l’8%. Altrimenti, se è solo una questione di “Business”, la si tratti come tale senza ammantarla di finalità strategiche che non può avere;
  • piuttosto che buttare via 1,8 o 2 mld di euro in una quota minoritaria di Borsa Italiana allora meglio investirli in una nuova borsa, riservata alle small cap, dato che le soluzioni studiate da LSE non hanno avuto molto successo.

Come sempre in Italia quando una mossa è sbagliata viene fatta nel momento in cui pochi sono in grado di reagire. A questo punto ci auguriamo che qualche intoppo si ponga di traverso ed impedisca la realizzazione di quello che è, a tutti gli effetti, un clamoroso errore pagato coi soldi pubblici.


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