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Borghi: non esistono “salvatori”. La rivoluzione deve partire da noi

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Interessante intervista, con anche un raro richiamo letterario, a Claudio Borghi che identifica una dei grandi difetti dell’animo italiano: quello di aspettarsi il salvatore esterno. Dentro la maggioranza di noi c’è quella parte che si aspetta arrivi un Deus ex Machina che cambi tutto e batta la corruzione e il cattivo sistema politico attuale da fuori, evitandoci di fare qualsiasi sforzo. Prima gli inglesi con la Brexit, poi Donald Trump con il fenomeno “Q”, ora Putin, sono spesso adorati perché visti come coloro che, combattendo un ceto potere politico, possono aiutare il cambiamento in Italia.

Non esistono salvatori esterni. Se qualcuno combatte una battaglia, giusta o sbagliata, lo fa nel proprio esclusivo interesse, non sicuramente per noi. Leggendo l’Adelchi di Manzoni, opera quasi dimenticata, fa notare come l’arrivo di un nuovo dominante non significa la liberazione del servo, ma solo il cambio del suo giogo. Se l’Italia, e il suo popolo, vogliono contare di più non possono aspettarsi aiuti esterni, ma devono basarsi solo su se stesi e sulle proprie risorse, capacità e volontà.

Ringraziamo Inriverente per il video e Buon Ascolto!

 


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