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Difesa

L’arma usata contro l’Iran è già superata: l’America prepara la sua nuova bomba anti-bunker.

La GBU-57 MOP, la più potente bomba non-nucleare, ha colpito l’Iran. Ma l’Air Force la considera già obsoleta e sta sviluppando il suo successore: il “Next Generation Penetrator” (NGP), un’arma ancora più precisa e letale.

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Il recente attacco alle installazioni nucleari iraniane da parte dei bombardieri USA ha portato alla luce della ribalta il GBU-57/B, chiamato MOP, Massive Ordnance Penetrator. Quest’arma è stata utilizzata ufficialmente per la prima volta in questo attacco, con lo sgancio di 14 ordigni sulla fabbrica nucleare di Fordow. Eppure quest’arma, in servizio dal 2010, è considerata già obsoleta, tanto che è stato già ordinato il suo successore, lo NGP.

I requisiti più recenti resi pubblici per l’NGP provengono da un bando di gara pubblicato dall’Air Force nel febbraio 2024. Il bando richiedeva una testata del peso massimo di 22.000 libbre, quasi 10 tonnellate, “in grado di provocare effetti di esplosione, frammentazione e penetrazione”, ma non specificava il peso lordo desiderato per l’intera munizione. Non sono state fornite nemmeno le dimensioni previste. Ricordiamo che la GBU-57A pesa oltre 14 tonnellate complessivamente.

“La progettazione del prototipo di testata penetrante dovrebbe consentire l’integrazione delle tecnologie acquisite e delle lezioni apprese durante lo sviluppo di precedenti testate penetranti, al fine di soddisfare i requisiti prestazionali per il target HDBT”, aggiungeva il bando di gara. “L’USAF prenderà in considerazione tecnologie di guida, navigazione e controllo (GNC) innovative, collaudate o già in uso, che possano essere integrate in un sistema di guida per testate in grado di garantire prestazioni ripetibili e di alta precisione in ambienti con supporto GPS, degradati e/o privi di copertura”.

L’avviso indicava inoltre che era richiesta una “precisione terminale” di “CE90 con un margine di errore di 2,2 m sia in ambienti assistiti da GPS, degradati e negati”. In parole povere, “CE90 con un margine di errore di 2,2 m” significa che la munizione è in grado di colpire un punto di impatto specificato con una precisione del 90% almeno nel 90% dei casi con un errore massimo ammesso di 2,2 metri. Si tratta di un grado di precisione molto elevato, soprattutto per l’impiego in ambienti con GPS degradato o negato.

A titolo di confronto, l’Air Force afferma che, in media, le bombe Joint Direct Attack Munition (JDAM) guidate da INS assistito da GPS possono colpire entro 16,4 piedi (cinque metri) dalle coordinate del bersaglio designato in condizioni ottimali, ma che questa distanza può aumentare fino a quasi 100 piedi (30 metri) se si perde la connettività GPS. Sebbene l’esatta precisione terminale dell’attuale MOP sia sconosciuta, le immagini post-attacco di Fordow e Natanz indicano un grado di precisione estremo, di poco superiore a quello richiesto dal nuovo penetratore.

Immagini MAXAR del luogo dell'impatto a Fordow

Immagini MAXAR del luogo dell’impatto a Fordow

Il bando di gara NGP pubblicato lo scorso febbraio menziona anche la “possibile integrazione di una tecnologia di innesco incorporata”, ma non fornisce ulteriori dettagli. In generale, un innesco affidabile è particolarmente importante per le bombe bunker buster, i cui componenti devono essere in grado di resistere a forze aggiuntive mentre il proiettile penetra attraverso materiali duri.

GBU-57A durante i test

Le bombe come il MOP e qualsiasi futuro NGP progettato per penetrare in profondità hanno esigenze aggiuntive in termini di inneschi specializzati, soprattutto per l’impiego contro bersagli di cui si dispone di informazioni limitate prima dell’attacco riguardo alla profondità esatta e/o alla disposizione fisica.

Il lavoro sulle spolette avanzate con sensori di vuoto in grado di rilevare quando una munizione ha raggiunto uno spazio sufficientemente ampio, come una stanza in una struttura sotterranea, è un’area di sviluppo che già da anni riveste particolare interesse per l’esercito statunitense. Sarebbe utile anche una spoletta in grado di “contare” efficacemente i piani per aiutare a determinare la profondità alla quale far esplodere la bomba a un certo livello per ottenere il massimo danno. La capacità di valutare la posizione della bomba nel terreno è un elemento essenziale per una bomba “Bunker Buster”, che dovrebbe esplodere solo dopo essere entrata  profondamente nella struttura da distruggere.

Grafico sull’uso delle nuove spolette avanzate a sensibilità di vuoto

Come già osservato, l’esercito statunitense stava già guardando al futuro NGP quando le MOP hanno iniziato a entrare in servizio all’inizio degli anni 2010. Il bando di gara del febbraio 2024 menziona specificamente “l’analisi delle alternative (AoA) del 2012 sulle munizioni per obiettivi duri (HTM) e l’escursione AoA HTM del 2019” come fattori che hanno contribuito ai requisiti per la bomba bunker buster di prossima generazione.

Lo sviluppo del GBU-57/B, condotto dalla Defense Threat Reduction Agency (DTRA) del Pentagono in collaborazione con l’Air Force, risale almeno al 2002. Il lavoro sul MOP è iniziato anche come un cosiddetto “programma di reazione rapida” per soddisfare esigenze operative urgenti, piuttosto che come un programma completo, e il progetto è stato aggiornato più volte negli ultimi 15 anni circa.

 

Oltre ai requisiti stabiliti nel bando di gara dello scorso anno, l’Air Force ha affermato in passato che uno dei suoi principali interessi per l’NGP è l’aggiunta di una capacità di caduta accelerata da prousione. Alcuni rendering concettuali hanno mostrato un progetto con un propulsore a razzo. I MOP non sono motorizzati e devono essere lanciati vicino al bersaglio, motivo principale per cui il B-2,invisibile ai radar, è attualmente l’unica piattaforma operativa.

Una diapositiva del 2010 che prevedeva l’aggiunta di un motore a razzo

L’Air Force ha anche dichiarato di essere interessata a un futuro NGP in grado di colpire bersagli più resistenti e/o più profondi, nonché di avere effetti terminali potenziati e potenzialmente scalabili. La profondità massima attuale che il MOP è in grado di penetrare è sconosciuta, ma secondo i dati disponibili è di almeno 200 piedi (60 metri). Successivi aggiornamenti potrebbero aver aumentato notevolmente la sua capacità di penetrazione.

L’Air Force ha anche parlato in precedenza della possibilità che l’NGP sia una famiglia di sistemi, piuttosto che un singolo ordigno, e lo ha anche collegato alla segreta famiglia di sistemi Long Range Strike (LRS). Il membro più noto del “sistema di sistemi” LRS è il bombardiere B-21, ma include anche il missile da crociera stealth AGM-181A Long Range Stand Off (LRSO) con testata nucleare e molti altri elementi.

I sistemi d’arme che dovrebbero integrarsi con questo nuovo ordigno a penetrazione

Nel 2020, l’Air Force ha reso pubblico il proprio interesse per una bomba bunker buster di nuova generazione denominata Global Precision Attack Weapon (GPAW), che sarebbe abbastanza piccola da poter essere trasportata internamente da un caccia stealth F-35 Joint Strike Fighter. Negli ultimi anni, l’Air Force ha anche iniziato a utilizzare una nuova bomba bunker buster a guida di precisione da 5.000 libbre, la GBU-72/B. Quello che sembra essere il primo utilizzo operativo della GBU-72/B è avvenuto lo scorso anno durante gli attacchi contro i militanti Houthi sostenuti dall’Iran nello Yemen.

Il GBU-72B

Il B-21 presenta considerazioni specifiche sia per il MOP che per un futuro NGP. Il B-2 può già trasportare solo due MOP alla volta, e il Raider, più piccolo, dovrebbe essere in grado di trasportarne solo uno. Prendendo l’esempio dell’operazione Midnight Hammer, per portare a termine quella missione sarebbero stati necessari il doppio dei B-21. Pertanto, una nuova bomba bunker buster che si collochi nella vasta gamma tra la GBU-72/B e la GBU-57/B potrebbe essere un grande vantaggio da abbinare al Raider.  Considerando che il numero di B-2 calerà nel tempo, questo tipo di bomba intermedia diventa importante.

L’azione a Fordow avrà molto effetto nell’evoluzione del NGP. La valutazione della reale efficacia, di cui l’intelligence avrà notizie precise nel tempo, permetterà di guidare l’evoluzione della nuova bomba a penetrazione, che sarà l’ordigno più potente prima di passare al livello nucleare.


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