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Analisi e studi

BCE passiva: i tagli dei tassi falliscono nello stimolare il Credito, l’Europa sull’orlo di una nuova crisi?

Nonostante i tagli della BCE, il credito alle imprese è fermo e la liquidità stagna. Dazi USA, incertezza e un’economia “zombie”: l’Europa rischia una nuova crisi. Sarà “Whatever It Takes” ancora?

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Gli sforzi della BCE nel tagliare i tassi non stanno avendo un impatto significativo sull’economia.
Questo è quanto suggeriscono gli ultimi dati sul credito pubblicati dalla banca centrale stessa. Tra le ultime statistiche sulla liquidità, spicca il credito alle società non finanziarie, rimasto fermo al 2,5% su base annua a maggio, rispetto al 2,6%. Anzi su base mensile la massa delle somme a credito nell’Area Euro è perfino calata, come potete vedere dal seguente grafico:
Ormai appare evidente che le politiche monetarie della BCE non stanno avendo nessun effetto sull’economia. La Banca Centrale può portare il cavallo all’acqua, ma non può obbligare a bere. 

Con 12 miliardi di euro, il flusso mensile di prestiti alle famiglie è stato il più basso da novembre scorso. ING presume che questi dati “chiarino che l’allentamento monetario si sta lentamente diffondendo nell’economia “. Il motivo è che “l’incertezza economica ha ridotto l’impatto che i tagli dei tassi di interesse avrebbero dovuto avere”.

A questo proposito, la società olandese osserva che, se la tendenza dovesse continuare, ritiene che la BCE indurrà almeno un altro taglio dei tassi. Inoltre, l’istituto olandese sottolinea che “questa è la prima volta che si registra un calo dei prestiti da luglio dello scorso anno”. Ciò riflette il fatto che “la trasmissione della politica monetaria si sta indebolendo ” .

Secondo Morgan Stanley, il sentimento generale tra imprese e consumatori è di estrema incertezza, sia a causa dei dazi sia  del contesto europeo. Per questo motivo stanno rallentando i loro piani ed evitando di indebitarsi. “Le nostre aspettative mostrano un’Europa più difficile. Nonostante un solido inizio nel 2025, i nostri economisti prevedono un rallentamento della crescita”. L’istituto sottolinea inoltre che i dazi statunitensi sono fondamentali per spiegare perché le aziende europee ricevano meno credito . “Un quarto del fatturato europeo è generato negli Stati Uniti “. Quindi gli USA comandano l’economia europea, e la BCE può fare ben poco.

Anche la M3 invia un pessimo segnale

Oltre al credito, l’incertezza al riguardo è riscontrabile nell’aggregato M3, la statistica che riflette la liquidità, i depositi (sia a breve che a lungo termine) e altre attività. Come potete vedere dal seguente grafico, non

IIn questo senso, sebbene sia in aumento dalla fine del 2023, attualmente è in una certa stagnazione, con un aumento del 3,9% a 16,9 trilioni di euro . A gennaio, era già a 16,8 trilioni di euro, dopo un aumento vertiginoso dal 16,5% di settembre. Insomma si è toccato una sorta di tetto, che sembra difficile da sfondare.

Quindi per ragioni interne (caos economico europeo) o esterne (minaccia dei dazi di Trump) l’economia non recepisce le mosse della BCE, non ne viene stimolata, e, secondo me, non riserverà buone notizie nella seconda parte del 2025. Il rischio è che di dovrà tornare la “Whatever it takes” per mantenere in vita quello zombie che si chiama Area Euro.


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