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Bangladesh: come vincere le elezioni mettendo 10 mila oppositori in galera

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Al governo di Dacca piace vincere facile le elezioni. Il Bangladesh ha lanciato un’ampia e violenta repressione contro i partiti di opposizione per “eliminare la concorrenza” prima delle elezioni generali, compreso l’arresto di quasi 10.000 attivisti, secondo quanto affermato lunedì da Human Rights Watch e ripreso da SCMP. 

Oltre alle migliaia di arrestati – molti dei quali appartenenti al Partito nazionalista del Bangladesh (BNP) – migliaia di altri sono stati messi in accusa.  Secondo il BNP, circa la metà dei suoi cinque milioni di membri “si trovano ad affrontare procedimenti giudiziari motivati politicamente”, ha affermato Human Rights Watch.

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“Gli arresti non hanno dimenticato nessuno, dal livello più alto a quello di base”, ha detto un attivista al gruppo non governativo di difesa dei diritti. Ora le carceri del paese ospitano il doppio di carcerati rispetto alla loro capacità

Nella nazione dell’Asia meridionale di circa 170 milioni di abitanti si tengono le elezioni generali il 7 gennaio, con il primo ministro Sheikh Hasina che punta al suo quarto mandato consecutivo al potere. “Le autorità del Bangladesh stanno effettuando arresti di massa dell’opposizione politica nel chiaro tentativo di reprimere l’opposizione ed eliminare la concorrenza in vista delle elezioni generali”, ha affermato il gruppo per i diritti umani.

Human Rights Watch, con sede a New York, che l’ha definita una “violenta repressione autocratica”, ha affermato che almeno 16 persone sono state uccise da quando le proteste si sono intensificate in ottobre, tra cui due agenti di polizia.
Più di 5.500 persone sono rimaste ferite.

Non c’è stata una risposta immediata da parte del governo al rapporto del gruppo per i diritti umani, ma le autorità affermano che le persone arrestate dovrebbero affrontare la giustizia per una serie di crimini violenti. Secondo  ci sono invece “prove che le forze di sicurezza sono responsabili dell’uso eccessivo della forza, di arresti arbitrari di massa, sparizioni forzate, tortura e esecuzioni extragiudiziali”.

Il Bangladesh è uno dei maggiori esportatori di abbigliamento al mondo – rappresenta circa l’85% dei suoi 55 miliardi di dollari di esportazioni annuali – con molti marchi globali che acquistano vestiti dalle sue fabbriche. Quindi difficilmente vedrete questa notizia sui giornali occidentali: nessuno vuole rovinare le vendite di Natale con notizie sulle vere condizioni in cui questi capi vengono prodotti.

Domenica il BNP ha dichiarato che da ottobre sono stati arrestati almeno 16.625 membri.  Includono la maggior parte dei dirigenti, in particolare il capo de facto del BNP, Mirza Fakhrul Islam Alamgir. Pubblici ministeri e avvocati hanno affermato che nelle ultime due settimane almeno 526 funzionari e attivisti del BNP sono stati giudicati colpevoli e condannati, per lo più in contumacia, per accuse “inventate” secondo il partito.

Ovviamente non si può parlare di libere elezioni in queste conddizioni, e tutto rischia di ridursi a una pantomima.


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