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Economia

Trump minaccia dazi al 30% alla UE dal primo agosto. Che faranno ora la UE e l’Italia?

Gli Stati Uniti annunciano dazi del 30% su tutti i prodotti UE dal 1° agosto 2025. Un’analisi approfondita delle possibili conseguenze economiche per l’Europa, in particolare Italia e Germania, e degli scenari futuri.

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Come promesso è arrivata la lettera con l’annuncio dei nuovi dazi a partire dal primo agosto, e sono una brutta sorpresa, o un forte strumento di pressione. A fronte di un annuncio atteso per il 20%, è arrivata la minaccia del 30%, ben superiori a quelli minacciati nei confronti di Corea del Sud e Giappone, del 25%.

Ecco il post sul social Truth con la lettera del Presidente:

Qui invece la traduzione completa:

 

Alla Sua Eccellenza
Ursula von der Leyen
Presidente della Commissione Europea
Bruxelles

Cara Presidente,

12 luglio 2025

È per me un grande onore inviarle questa lettera, in quanto dimostra la forza e l’impegno della nostra relazione commerciale, nonché il fatto che gli Stati Uniti d’America abbiano accettato di continuare a collaborare con l’Unione Europea, nonostante uno dei nostri maggiori deficit commerciali sia proprio con voi.
Tuttavia, abbiamo deciso di andare avanti, ma solo con un commercio più bilanciato ed equo.

Pertanto, vi invitiamo a partecipare all’economia straordinaria degli Stati Uniti, di gran lunga il primo mercato al mondo. Abbiamo avuto anni per discutere del nostro rapporto commerciale con l’Unione Europea, e abbiamo concluso che dobbiamo allontanarci da questi deficit commerciali di lunga durata, ampi e persistenti, generati dalle vostre politiche tariffarie e non tariffarie e dalle barriere commerciali.
Purtroppo, la nostra relazione non è stata reciproca.

A partire dal 1° agosto 2025, applicheremo all’Unione Europea un dazio doganale del 30% su tutti i prodotti inviati negli Stati Uniti, separato da qualsiasi altro dazio settoriale. Le merci transitate attraverso altri Paesi per eludere un dazio più elevato saranno soggette al dazio più elevato.
Vi preghiamo di comprendere che il 30% è molto inferiore a quanto sarebbe necessario per eliminare l’enorme divario del deficit commerciale che abbiamo con l’UE.
Come sapete, non ci sarà alcun dazio se l’Unione Europea, o le aziende al suo interno, decideranno di costruire o produrre beni all’interno degli Stati Uniti e, in effetti, faremo tutto il possibile per approvare rapidamente, professionalmente e razionalmente tali iniziative. In altre parole, in poche settimane.

L’Unione Europea dovrà anche consentire un completo accesso al mercato statunitense, senza dazi doganali imposti agli USA, nel tentativo di ridurre il grande deficit commerciale.

Se, per qualsiasi motivo, decideste di aumentare le vostre tariffe in risposta, qualunque percentuale scegliate sarà aggiunta al 30% che già applichiamo.
Vi preghiamo di comprendere che questi dazi sono necessari per correggere molti anni di politiche tariffarie e non tariffarie e barriere commerciali dell’Unione Europea, che hanno causato enormi e insostenibili deficit commerciali a sfavore degli Stati Uniti. Questo deficit rappresenta una minaccia significativa per la nostra economia e, in effetti, per la nostra sicurezza nazionale.

Non vediamo l’ora di collaborare con voi come partner commerciali per molti anni a venire.
Se desiderate aprire maggiormente i vostri mercati fino ad ora chiusi agli Stati Uniti e eliminare le vostre politiche tariffarie e non tariffarie e le barriere commerciali, potremo forse prendere in considerazione una modifica a questa lettera.
Tali dazi potranno essere modificati, verso l’alto o verso il basso, a seconda del nostro rapporto con il vostro Paese.
Non rimarrete mai delusi dagli Stati Uniti d’America.

Grazie per l’attenzione a questa importante questione!

Con i migliori auguri, sono

Sinceramente,

DONALD J. TRUMP
Presidente degli Stati Uniti d’America

Dal punto di vista dei contenuti non vi è nulla di nuovo. Non vi è neppure la minaccia di dazi straordinari alla Spagna, che, alla fine, si rivela vuota. Questi dazi si aggiungerebbero a quelli settoriali per l’acciaio , l’alluminio e le auto, per cui, ad esempio, le auto sarebbero colpite da un dazio complessivo del 55%.

Considerando che la UE sperava di giungere molto rapidamente a un accordo, questa lettera sembra più che altro una forte spinta a concludere l’intesa che è già in discussione, superando le opposizioni di quei paesi, come Spagna e Danimarca, che vi si opponevano. Questo comporterebbe però anche lo stop a contro dazi legati alle tariffe su prodotti siderurgici e auto.

A questo punto le opzioni sono: 

  • la lettera è solo uno strumento di pressione per far chiudere un accordo già quasi chiuso sulla base di un dazio del 10% e di maggiori importazioni energetiche, oltre che mano libera alle aziende USA sui mercati europei;
  • l’accordo non viene raggiunto e gli USA applicano veramente il dazio generalizzato del 30%, che si traduce in un mezzo disastro per Italia e Germania, con una probabile recessione di questi due paesi;
  • L’Italia si sgancia e cerca di trattare separatamente, puntando sul fatto che gli ultimi dazi sembrano motivati maggiormente da questioni politiche. Questo richiederebbe un governo coraggioso e uomini di stato abili e flessibili, così come un complesso istituzionale unito nella difesa dell’interesse nazionale.

Se non fossimo agganciati all’Euro potremmo tentare un’altra strada: svalutare la moneta in modo da attutire l’effeto dei dazi, almeno nel breve periodo, ma la magnifica moneta unica impedisce questa soluzione, e lo schiaffo lo prendiamo in pieno, secco.

 


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