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Armenia Azerbaigian: partiti i colloqui di pace, ma non è detto che abbiano successo

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L’Armenia e l’Azerbaigian hanno dichiarato che si muoveranno verso la normalizzazione delle relazioni e che si scambieranno i prigionieri catturati durante i recenti combattimenti nel Nagorno-Karabakh. In realtà il cammini è molto più complesso di quanto appaia ad una prima vista.

I due vicini sono coinvolti in un conflitto pluridecennale sul territorio conteso.

In una dichiarazione congiunta rilasciata giovedì sera, i due Paesi hanno affermato di vedere una “possibilità storica” per una “pace attesa da tempo” e di sperare di firmare un trattato di pace entro la fine dell’anno.

L’offensiva militare lampo dell’Azerbaigian a settembre ha posto fine a tre decenni di dominio dell’etnia armena nella regione del Nagorno-Karabakh, riconosciuta internazionalmente come territorio azero, ma che era abitato da persone di etnia armena che ora, in massa, hanno abbandonato l’area. Quasi 120 mila armeni sono stati sloggiati nell’arco di pochi giorni, in un’esodo che non se vedeva da decenni in Europa.

Giovedì i due Paesi hanno annunciato di voler lavorare per la firma di un trattato di pace completo basato sul rispetto reciproco dell’integrità territoriale.Baku rilascerà 32 militari armeni e Erevan rilascerà due militari, come “gesto di buona volontà”.

Tutto questo però non significa che il cammino per la pace fra le due parti sia aperto in modo irrevocabile, anzi, sono presenti ancora molti ostacoli. In un’intervista a Euronews il presidente dell’Azerbaigian, Ilham Alyiev, ha si, da un lato, affermato di non vedere degli osstacoli sul percorso di pacificazione fra le due parti, ma, dall’altro canto, viene a chiedere un riconoscimento reciproco dei diritti della minoranza azera in Armenia, che può vedere una complessa implementazione. Inoltre ha affermato che ogni aoccordo dovrà portare alla fine di tutte le rivendicazioni di Yerevan su ogni territorio azero.

Esiste poi il problema del contatto diretto territoriale fra Azerbaigian e la Turchia, desiderato da queste due parti, che però vede l’Armenia parte debole nella discussione.

Il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha accolto la dichiarazione come un “importante passo avanti nelle relazioni tra Armenia e Azerbaigian”. Gli Stati Uniti hanno elogiato “un’importante misura di rafforzamento della fiducia”.

Tra le altre mosse, l’Armenia ha appoggiato la candidatura dell’Azerbaigian a ospitare il vertice sul clima COP29, ritirando la propria candidatura. L’Azerbaigian ha accettato di sostenere la candidatura armena di un gruppo regionale associato ai colloqui sul clima. Importanti segni di buona volontà, che speriamo portino effettivamente a dei passi avanti nelle relazionie , finalmente a una situazione di stabilità nel Caucaso.

 


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