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Aramco: calo degli utili del 4,6% nel primo trimestre. Meno ricavi e più costi alla base del problema

Aramco vede una caduta negli utili nel primo trimestre 2025 del 4,6%, con un’importante ricaduta sui bilanci del Regno saudita, principale azionista della società

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La sede dell'Aramco

Il gigante petrolifero Saudi Aramco ha riportato domenica un calo del 4,6% dei profitti netti del primo trimestre, poiché il calo delle vendite e l’aumento dei costi operativi hanno colpito il fulcro degli ambiziosi piani di riforma economica del Regno.

Gli utili sono diminuiti a causa della “riduzione dei ricavi e di altri proventi legati alle vendite, nonché dell’aumento dei costi operativi”, si legge in una dichiarazione pubblicata dalla borsa saudita.

“Le dinamiche del commercio globale hanno influenzato i mercati energetici nel primo trimestre del 2025, con l’incertezza economica che ha inciso sui prezzi del petrolio”, ha dichiarato in una nota separata il presidente di Aramco, Amin H. Nasser.

L’utile netto del primo trimestre dell’anno è stato di 97,54 miliardi di riyal (26,01 miliardi di dollari), rispetto ai 102,27 miliardi di riyal (27,27 miliardi di dollari) dello stesso periodo del 2024. 

Nelle ultime settimane i prezzi del petrolio hanno subito un forte calo a causa dei timori che i dazi imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump possano colpire duramente la domanda e soffocare il commercio internazionale.  Il Brent, riferimento per molti prezzi di vendita del Petrolio del Regno, è a livelli minimi:

Petrolio Brent, da Tradingeconomics

Il governo saudita detiene attualmente l’81,5% delle azioni di Aramco e fa affidamento sui suoi ricavi per finanziare i progetti “Vision 2030” lanciati dal principe ereditario Mohammed bin Salman, ma che stanno segnando un ritardo consistente.

L’Arabia Saudita, guardando a un futuro post-petrolifero, è impegnata in un piano di spesa sontuoso volto ad attrarre turisti e investimenti nella più grande economia del Medio Oriente.

Tra i progetti più appariscenti figurano NEOM, una nuova città futuristica da 500 miliardi di dollari nel deserto, i Mondiali di calcio del 2034 e un nuovo grande aeroporto per Riyadh.

Aramco ha registrato profitti record nel 2022 dopo che l’attacco della Russia all’Ucraina ha fatto impennare i prezzi del petrolio, consentendo all’Arabia Saudita di registrare il suo primo surplus di bilancio in quasi un decennio.

Ma la gallina dalle uova d’oro saudita ha visto i suoi profitti diminuire negli ultimi anni con il calo dei prezzi del petrolio. Con il petrolio a questi prezzi il rischio che il deficit saudita cresca fuori controllo e che i progetti d’investimento si arrestino è molto alto.

Il Ministero delle Finanze saudita ha dichiarato a settembre che prevede un deficit di bilancio del 2,3% del PIL nel 2025, con il deficit che continuerà fino al 2027.


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