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Alluminio: l’industria aerospaziale può portare a scarsità di questo metallo

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Il 2023 è stato un anno di attesa e di incertezza per molti mercati industriali dei metalli, e l’alluminio non fa eccezione. L’economia globale è stata gettata nell’ombra degli alti tassi di interesse e la tanto attesa ripresa della domanda cinese, soprattutto nel settore immobiliare, non si è ancora concretizzata. Di conseguenza, i prezzi dei metalli di base hanno oscillato per lunghi periodi dell’anno. Tuttavia, in questo contesto di cautela del mercato, un settore si distingue per la robustezza della domanda di alluminio: l’industria aerospaziale.

Recuperare gli anni perduti

Pochi settori hanno subito il peso della pandemia COVID-19 quanto le compagnie aeree e aerospaziali. Dai giganti del mondo aerospaziale ai fornitori più piccoli, quasi tutti hanno risentito dei drastici tagli alla produzione durante la crisi sanitaria e della conseguente carenza di materie prime. Il crollo della domanda globale di viaggi aerei, indotto dalle chiusure, ha portato anche a un significativo rallentamento della produzione di nuovi aeromobili.

Ciononostante, il traffico aereo ha registrato una notevole ripresa, raggiungendo il 97% dei livelli pre-pandemia a livello globale, e i viaggi aerei interni negli Stati Uniti hanno addirittura superato del 9% i livelli del 2019, secondo l’International Air Transport Association. Se una ripresa simile non si è vista in Europa è solo per il boom dei prezzi energetici e per le demenziali politiche ambientali. Nel periodo trascorso da quando il mondo è uscito dalla pandemia, la domanda di viaggi aerei ha superato il ritmo della produzione, dando luogo a una consistente lista di attesa per la consegna degli aerei nuovi. Le aziende del settore aerospaziale sono ora alle prese con la duplice sfida di soddisfare questa domanda in aumento, riprendendosi al contempo dalle interruzioni della catena di approvvigionamento causate dalla pandemia e implementando misure per prevenire tali interruzioni in futuro.

La corsa ai fornitori

La responsabilità della maggior parte della produzione di aerei a livello di OEM ricade su due aziende: Boeing e Airbus. Questi giganti dell’industria, insieme alle loro vaste catene di fornitura, fanno grande affidamento sull’alluminio come materiale vitale per la produzione di aerei. Circa il 25% della produzione globale di alluminio trova la sua destinazione finale nel settore dei trasporti, e i produttori aerospaziali rappresentano una parte significativa di questa domanda. A livello più specifico, l’alluminio è utilizzato per l’80%-90% dei componenti necessari alla produzione di un aereo. Ciò sottolinea il ruolo centrale dell’alluminio nell’industria aerospaziale. Con le sanzioni contro la Russia, un importante produttore di alluminio, l’approvvigionamento di questo materiale cruciale è diventato sempre più difficile. Anche il titanio, un altro materiale essenziale per il settore aerospaziale, è diventato sempre più scarso a causa delle sanzioni imposte alla Russia.

 

Nel corso dell’ultimo anno, i dirigenti del settore aerospaziale hanno costantemente espresso le loro preoccupazioni per le continue difficoltà nell’approvvigionamento delle materie prime. A maggio, l’amministratore delegato di Airbus ha avvertito che la crisi della catena di approvvigionamento che colpisce l’industria aerospaziale globale potrebbe estendersi all’anno successivo, come riportato dal Financial Times. Più recentemente, Rolls-Royce ha annunciato l’intenzione di tagliare 2.500 posti di lavoro per ridurre i costi. Partner chiave dell’industria aerospaziale per la produzione di motori, la mossa di Rolls-Royce evidenzia come anche le grandi aziende del settore stiano ancora affrontando le conseguenze finanziarie degli ultimi anni. L’approvvigionamento di componenti essenziali in periodi di scarsità può portare a compromessi e a tagli, come dimostra la vicenda di Jose Zamora, di AOG Technics e dello scandalo sulle forniture di componenti che ha scosso il settore.

Secondo Argus Media, “il portafoglio ordini complessivo continua a crescere, attestandosi a 13.547 aerei a metà anno, con un aumento del 7,5% rispetto alla metà del 2022”. Sebbene le consegne combinate di Boeing e Airbus quest’anno si stiano avvicinando alla soglia dei 1.000 aerei, le compagnie aeree hanno chiaramente un eccesso di appetito per i nuovi jet, dato che la loro ripresa finanziaria continua. In un panorama industriale segnato dall’incertezza e da settori in stallo, l’industria aerospaziale sembra destinata a essere una fonte di crescita significativa della domanda di alluminio nei prossimi anni.

Questo ovviamente porterà ad un’esplosione nella domanda di alluminio e leghe leggere, ma porterà anche all’apertura di spazi che altri fornitori di aerei (Embraer? COMAC?) cercheranno di colmare. Il mercato diventerà molto meno occidentale.

 


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