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Alle radici del Grande Reset: l’ideologia neoliberista

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Intervento di Ilaria Bifarini al Convegno “UN MONDO POSITIVO – Analisi, progetto e realizzazione di una Rinascita Economica”, che si è tenuto il 24 marzo 2023, nella Sala dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati.

Ilaria Bifarini ha introdotto i lavori con una relazione dal titolo “Alle radici del Grande Reset: l’ideologia neoliberista”, analizzando come nasce e si sviluppa il neoliberismo e quali sono i suoi dogmi fondamentali. Ingannevole sin dal nome, il neoliberismo è lungi dall’essere liberale, configurandosi come un’ideologia del tutto, onnicomprensiva e dogmatica, per far prevalere imprese e banche di enormi dimensioni, che acquisiscono posizioni di monopolio nella vita pubblica. Questo è il video del suo intervento :

Questo invece è il suo intervento scritto :

“Ingannevole sin dal nome, il neoliberismo è lungi dall’essere liberale, configurandosi come un’ideologia del tutto, onnicomprensiva e dogmatica. Da iniziale pensiero economico ha valicato i suoi confini e permeato l’intero apparato sociale, diffondendosi con una velocità e una forza di contaminazione straordinarie.

La teoria originaria di base è quella del liberismo economico e può essere riassunta in pochi e semplici assiomi: i mercati si autoregolano; il denaro affluisce dove ha la massima utilità; ogni rischio economico è calcolabile.

Ne consegue che occorre evitare nel modo più assoluto che per finanziare servizi sociali e infrastrutture pubbliche gli Stati generino deficit di bilancio: in caso di conti in rosso si dovrà ricorrere a politiche di austerity, attraverso misure di consolidamento fiscale (aumento di tassazione) e tagli alla spesa pubblica.

Nemico conclamato del neoliberismo è il fenomeno dell’inflazione, ossia l’aumento del livello generale dei prezzi, considerato alla stregua di una droga di Stato. Le politiche monetarie di Friedman saranno adottate dalla Federal Reserve e della BCE.

Altri pilastri del pensiero neoliberista sono la liberalizzazione dei mercati e la rimozione di ogni barriera al commercio estero: attraverso la libera circolazione delle merci, il mercato raggiungerà il suo equilibrio naturale, capace di assicurare ricchezza e benessere. Vengono così introdotti tutta una serie di trattati e di accordi di libero scambio tra diverse aeree del mondo per la liberalizzazione dei flussi delle merci e delle persone.

Il passaggio successivo e inevitabile è l’indebolimento dei diritti del lavoro, delle tutele sociali, delle garanzie collettive – in una sola parola, lo svuotamento della democrazia – che vengono accettati come condizione naturale al funzionamento del sistema.

Grazie a una formidabile macchina della propaganda, il neoliberismo è riuscito a conquistare ogni spazio ideologico lasciato vuoto a partire dalla caduta del keynesismo prima (1973). Più del comunismo, il nemico giurato delle teorie liberiste è infatti il modello economico keynesiano, che aveva garantito un periodo piuttosto lungo di crescita e di conquiste sociali in gran parte dei Paesi occidentali, passato alla storia come il Trentennio Glorioso, dal secondo dopoguerra fino agli anni Settanta.

La shock therapy

Insieme all’austriaco Von Hayek, fondatore nel 1947 della Mont Pelerin Society, figura chiave del pensiero neoliberista è indubbiamente l’economista americano Milton Friedman, insignito del Nobel per l’economia nel 1972, capostipite della scuola di pensiero “The Chicago Boys”.

Celebre è la sua teoria della shock therapy, per cui “soltanto una crisi, reale o percepita, produce vero cambiamento (…) il politicamente impossibile diventa politicamente inevitabile”.

Una situazione di forte crisi e disagio, sia essa reale o percepita, da parte di una popolazione rappresenta la soluzione ideale per l’accettazione delle ricette drastiche previste dal paradigma neoliberista.

La storia moderna ci offre infiniti esempi, a partire da quanto si verifica nel Cile degli anni Settanta, con il colpo di Stato di Pinochet.

In un arco temporale brevissimo viene stravolto un modello economico consolidato, con enormi ricadute sociali: è la cosiddetta shock terapia. Il mentore della Scuola di Chicago ne è così entusiasta da parlare di “miracolo del Cile”.

Gli esempi di shock therapy neoliberista possono continuare all’infinito, dalla distruzione del sistema scolastico pubblico a New Orleans dopo l’uragano Katrina alle privatizzazioni selvagge – vere e proprie svendite di asset strategici – avvenute nelle cosiddette Tigri asiatiche durante la crisi finanziaria del 1997-1998. Sebbene gli effetti delle terapie neoliberiste possano sembrare edificanti nel breve periodo, nel lungo termine si rivelano sempre favorevoli per lobby e multinazionali e disastrose per i cittadini, che ne pagano il prezzo in termini di peggioramento delle condizioni economiche e perdita di diritti sociali.

L’ammirazione per le teorie neoliberiste è tale che la giovane Margareth Thatcher definisce Friedman “un combattente per la libertà”, mentre Ronald Reagan si aggira durante la campagna elettorale con sottobraccio il libro “Capitalismo e libertà” di Friedman, da molti acclamato come la Bibbia del neoliberismo. Questi due governi sono tra gli esempi più riusciti dell’applicazione di tutte quelle politiche tese all’apertura completa dei mercati, allo smantellamento dello Stato sociale e all’avvio delle privatizzazioni di società pubbliche.

Il finanzcapitalismo

Di tutti i modi per organizzare l’attività bancaria, il peggiore è quello che abbiamo oggi”. (Sir Mervyn King)

Una delle trasformazioni più profonde del sistema economico avviate dalle politiche di deregolamentazione neoliberista è quella in capitalismo finanziario o finanzcapitalismo, dove il potere è concentrato in pochi grandi istituti di credito.

A partire dal 1980 l’ammontare degli attivi generati dal sistema finanziario ha superato il valore del Pil dell’intero pianeta. Da allora la corsa della finanza al profitto è diventata così veloce da quintuplicare per massa di attivo l’economia reale nel giro di un trentennio.

Sotto la presidenza Bill Clinton sono stati introdotti due strumenti fondamentali per completare la deregolamentazione del sistema finanziario neoliberista. Con l’abolizione del Glass-Steagall Act è stata eliminata la separazione tra banche commerciali e d’investimenti, che così hanno conquistato concentrazioni di potere economico. In contemporanea, l’organizzazione mondiale per il commercio (WTO) ha cancellato le norme considerate restrittive sul controllo dei derivati, dando il via al proliferare della cosiddetta finanza ombra, quel vasto mercato parallelo che comprende le attività deregolamentate e liberalizzate.

È evidente che un sistema economico basato sulla speculazione, sganciata dalla produzione, e sul debito, sia pubblico che privato, sia insostenibile. La realtà ha mostrato come esso sia soggetto a crisi ricorrenti che non derivano tanto da cause innescanti quanto strutturali.

Un’ideologia ingannevole

In conclusione possiamo dire che il neoliberismo realizza in pratica quello cui in teoria si oppone, ossia il prevalere di imprese e banche di enormi dimensioni, che acquisiscono posizioni di monopolio nella vita pubblica, contraddicendo il principio stesso della libera concorrenza e dell’equilibrio dei mercati.

Il sistema che è stato propagandato come “capitalismo del libero mercato” consiste in realtà in una serie di misure progettate e promosse dallo Stato per conto dei gruppi di interesse che detengono quote maggioritarie della ricchezza del pianeta.

Il potere economico dello Stato di fatto non è stato annullato, anzi è stato forse addirittura rafforzato: esso è passato dal servire la causa del progresso sociale a tutelare gli interessi dell’élite finanziaria e dei mercati.

Come magistralmente sintetizzato dallo scrittore statunitense Gore Vidal, l’essenza di tale sistema è “libera impresa per i poveri e socialismo per i ricchi”.”

Il video integrale del convegno, suddiviso in n.3 parti, si può vedere su “Byoblu – La TV dei cittadini” con questi link:

– 1° parte – INFERNO – https://www.byoblu.com/2023/04/02/un-mondo-positivo-marzo-2023-1-parte/

– 2° parte – PURGATORIO – https://www.byoblu.com/2023/04/02/un-mondo-positivo-marzo-2023-2-parte/

 3° parte – PARADISO – https://www.byoblu.com/2023/04/02/un-mondo-positivo-marzo-2023-3-parte/

Fabio Conditi

Presidente di Moneta Positiva

https://www.youtube.com/@MonetaPositiva


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