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La Cina assedia Taiwan con 12 giorni di esercitazioni. Mobilitata portaerei

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La Cina ha iniziato tre giorni di esercitazioni militari intorno a Taiwan e nello Stretto di Taiwan, come risposta diretta all’incontro del presidente taiwanese Tsai Ing-wen con il presidente della Camera degli Stati Uniti Kevin McCarthy in California, avvenuto giorni fa.

Si prevede che parte delle esercitazioni si estenderà fino a 12 giorni. Il WSJ osserva che questo è ciò che ha salutato il ritorno di Tsai a casa sua: “Ore dopo che la presidente Tsai Ing-wen è tornata a Taiwan venerdì sera, le autorità cinesi per la sicurezza marittima hanno detto che la marina del Paese ha pianificato di condurre sette esercitazioni a fuoco vivo nel corso di 12 giorni al largo della costa della provincia del Fujian, che si affaccia su Taiwan, a partire da sabato mattina“.

Mentre l’incontro di mercoledì con McCarthy è stato presentato dagli alleati come una dimostrazione di solidarietà democratica, Pechino ha avvertito di “misure risolute” schierando un gruppo d’attacco di portaerei al largo delle coste dell’isola autogovernata.

All’inizio di sabato, la Cina ha lanciato “pattuglie di preparazione al combattimento” con fuoco vivo fino al 10 aprile, secondo un comunicato del Comando del Teatro Orientale dell’Esercito Popolare di Liberazione (PLA). Le esercitazioni, denominate United Sharp Sword, si estendono da nord a sud dell’isola, utilizzando aria e mare, in particolare lo spazio aereo a est di Taiwan.

Le esercitazioni hanno già coinvolto sabato ben 71 aerei militari cinesi che hanno attraversato la delicata linea mediana dello Stretto di Taiwan, come conferma la Reuters.

“Si tratta di un serio avvertimento alle forze separatiste indipendentiste di Taiwan e alle collusioni e provocazioni delle forze esterne, ed è un’azione necessaria per difendere la sovranità nazionale e l’integrità territoriale”, ha dichiarato la PLA.

La portaerei Shandong, che ora si trova in acque vicine a Taiwan, è stata inviata lì poche ore prima dell’incontro tra Tsai e McCarthy. La Cina aveva chiesto l’annullamento dell’incontro, affermando in una prima dichiarazione di mercoledì che “non favorisce la pace, la sicurezza e la stabilità regionale” e avvertendo che “minerà le fondamenta politiche” delle relazioni tra Cina e Stati Uniti.

La Casa Bianca ha invitato Pechino a non “reagire in modo eccessivo”: il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale, John Kirby, ha dichiarato mercoledì che “non c’è motivo per la Cina di reagire in modo eccessivo all’incontro McCarthy-Tsai”.

L’Amministrazione cinese per la sicurezza marittima aveva inizialmente annunciato lo stesso giorno esercitazioni “speciali congiunte di pattugliamento e ispezione” nelle zone centrali e settentrionali dello Stretto di Taiwan. Nel frattempo, in un’ulteriore dichiarazione del Ministero degli Esteri cinese, gli Stati Uniti sono stati esortati a “smettere di contenere la Cina sfruttando la questione di Taiwan” e a “non proseguire sulla strada sbagliata e pericolosa”. Insomma la contesa fra Taiwan , USA e Cina rimane sempre ad un livello altissimo, con il rischio che un incidente, in qualsiasi momento, faccia scoppiare un conflitto di cui non si sente, francamente, il bisogno.


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