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Energia

Dangote importa sempre meno petrolio USA e lavora sempre più petrolio nazionale nigeriano

La grande raffineria nigeriana di Dangote lavora sempre più petrolio nigeriano e , potenzialmente, può assorbire la metà della produzione nazionale. Escludendo dal mercato le raffinerie che, fino a ieri, si rifornivano in Africa

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Raffineria Dangote in Nigeria

Secondo i dati di Bloomberg, la mega raffineria nigeriana Dangote è ora pronta a importare la maggior parte della  sua materia prima da fonti nazionali per il terzo trimestre, indicando una riduzione dell’apporto di greggio statunitense. La raffineria diventerà sempre più una raffineria africana che lavora petrolio africano. 

Nel secondo trimestre di quest’anno, la raffineria Dangote, in crisi, stava acquistando meno del 75% delle materie prime da fonti nazionali.

Gli sviluppi della raffineria nigeriana Dangote possono facilmente influenzare i prezzi del petrolio, come è successo a luglio, quando Dangote ha dichiarato che potrebbe rivendere petrolio importato dagli Stati Uniti mentre si concentra sulle fonti nazionali, che sono state un argomento di forte contestazione durante la nascita della raffineria.

A influire sui mercati è anche l’annullamento da parte di Dangote di due gare d’appalto che avrebbero visto la raffineria accaparrarsi altri 6 milioni di barili di greggio americano per il mese di settembre, come riporta Bloomberg.

Nei prossimi mesi, inoltre, Dangote dovrebbe assorbire sempre meno greggio statunitense, man mano che si rifornirà di fonti interne. Secondo Bloomberg, a partire da ottobre Dangote inizierà ad acquistare greggio in valuta locale, fino a 445.000 barili al giorno.

Nella prima metà dell’anno, Dangote ha acquistato circa 10 milioni di barili al mese.

Sulla scia dell’esodo dell’Occidente dal settore petrolifero nigeriano, l’industria rimane in uno stato di forte flusso e incertezza. Dangote è ciò che manterrà la Nigeria nel gioco del petrolio e del gas.

Una volta a pieno regime, l’impianto sarà in grado di lavorare 650.000 barili di greggio al giorno, rendendola competitiva con le più grandi raffinerie degli Stati Uniti e più grande del 50% rispetto alla più grande raffineria europea. Considerando che la Nigeria produce circa 1,3 milioni di barile al giorno, l’impianto, da solo, sarà in grado di utilizzare metà del petrolio prodotto nel paese, rendendolo sempre più autonomo.

Il problema vi sarà per quelle raffinerie che, fino a ieri, usavano petrolio nigeriano.


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