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30 anni da Maastricht. Cosa eravamo, e cosa siamo diventati

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Siamo a trent’anni esatti da Maastricht, dal trattato che creò l’Euro e quello che ne derivò. Il giornalòe qui sopra era di solo pochi mesi prima, quando l’Italia si vantava di essere la quarta potenza industriale al mondo, dopo USA, Giappone e  Germania. Una nazione ricca come i giovani di oggi neanche immaginano, con grandi gruppi nazionali (ENI, Parmalat, Fiat, Montedison), grandi banche (Credito Italiano, Banca Commerciale, Banca Nazionale del Lavoro, MPS), e prospettive positive.  L’Italia del Design, della Moda, della Cultura, che produceva, banalmente, oltre un terzo della gioielleria mondiale.

Trent’anni di euro, trent’anni di europeismo, di governo solo con il “Piano A”, di limiti esterni di Bruxelles, e cosa siamo diventati? Questo articolo recente è del Sole 24 Ore.

Stiamo uscendo dalle 10 maggiori economie del mondo, in silenzio, con tristezza, in una situazione di depressione psicologica. Una nazione che sta morendo con una demografia fortemente negativa, una larga fetta della popolazione in povertà, una progressiva deindustrializzazione.

Questo per farvi ricordare che cosa eravamo, e che cosa siamo diventati grazie a 30 anni di governe che pensavano non al bene dell’Italia, ma a quello della propria parte o di poteri esterni: ricordiamo ciò che dissero

 

Agirono tutti nell’interesse di altri, non dell’Italia. Quello che siamo ora ne è il risultato. Ricordatelo, e ricordatelo ai vostri figli.


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