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Ucraina: stop all’export di carbone, gas e petrolio. SI prepara un inverno durissimo
Prevedendo una stagione invernale caratterizzata da una grave crisi energetica, l’Ucraina interromperà tutte le esportazioni di carbone, gas naturale e petrolio, ha dichiarato mercoledì il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un discorso alla nazione.
L’Ucraina produce gas naturale, petrolio greggio e carbone, ma la domanda interna supera l’offerta di circa il 35%, secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia.
Questo inverno, ha detto Zelensky, sarà “il più difficile” nella storia dell’Ucraina dall’indipendenza dall’Unione Sovietica, e tutte le risorse energetiche saranno dirottate verso il consumo interno.
“Nella situazione attuale, dovuta all’aggressione della Russia, questo sarà davvero l’inverno più difficile di tutti gli anni dell’indipendenza”, ha detto Zelenksy. “Ma va tutto bene. Dobbiamo superarlo in modo che il nostro popolo senta il normale lavoro dello Stato”.
“Tutta la produzione nazionale sarà destinata alle esigenze interne dei nostri cittadini”, ha dichiarato Zelensky.
L’Ucraina produce circa 14,4 milioni di tonnellate equivalenti di carbone, 16,5 Mtep di gas naturale e 2,3 Mtep di petrolio greggio, rendendo il Paese autosufficiente per il 65% del suo fabbisogno energetico, secondo i dati dell’AIE.
Inoltre, oltre la metà del consumo di elettricità dell’Ucraina proviene dall’energia nucleare. L’Ucraina possiede 15 reattori nucleari in quattro diverse località, tutti minacciati da attacchi fisici o informatici da parte della Russia.
Zelensky ha affermato che l’Ucraina sta studiando come aumentare le esportazioni di elettricità del Paese per incrementare i guadagni in valuta estera e compensare l’interruzione delle esportazioni di carbone, gas naturale e petrolio.
“Dopo la storica adesione del nostro Paese alla rete energetica unificata dell’Europa, queste esportazioni non solo ci permettono di aumentare i nostri guadagni in valuta estera, ma influenzano anche direttamente la stabilizzazione della situazione energetica nei Paesi vicini, riducendo il consumo energetico russo”, ma in una situazione in cui alcune centrali nucleari sono disattivate perché in mano ai russi l’esportazione energetica può avvenire solo lasciando al freddo i propri concittadini. La guerra impone scelte, ma queste devono essere giuste e non richiedere troppo al proprio popolo.
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