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Ucraina: crollo del 35% della produzione di mais, se va bene. La fame avanza

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La società di ricerca  SovEcon riferisce che l’Ucraina, uno dei principali esportatori di cereali al mondo, avrà un drastico calo della produzione col  raccolto 2022 a causa dell’invasione russa.

I principali prodotti agricoli di esportazione dell’Ucraina sono il mais e il grano. Prima dell’invasione, l’Ucraina era il secondo fornitore di cereali per l’Unione Europea e uno dei maggiori fornitori per i mercati emergenti in Asia e Africa. Analizzando i numeri, l’Ucraina ha prodotto il 49,6% dell’olio di girasole mondiale, il 10% del grano mondiale, il 12,6% dell’orzo mondiale e il 15,3% del mais mondiale.

SovEcon prevede che il raccolto di mais ucraino nel 2022 crollerà del 35% dai 41,9 milioni di tonnellate dell’anno scorso ai 27,7 milioni di tonnellate di quest’anno. Il raccolto di grano stimato di quest’anno è stato ridotto a 26 milioni di tonnellate da una previsione precedente di 28,3 milioni di tonnellate, rispetto ai 32,1 milioni di tonnellate dell’anno scorso. Secondo la ricerca le regioni colpite dal conflitto rappresentano il 40% della produzione di mais e grano del Paese. I raccolti sarebbero stati influenzati dalla carenza di carburante, dalla mancanza di lavoratori e fertilizzanti e dai problemi nei  sul campi dovuti al conflitto. Inoltre, una componente climatica della siccità potrebbe influenzare le aree produttrici di grano.

SovEcon ha fatto le proprie stime basandosi sulla situazione attuale e sulla speranza che questa si interrompa presto il conflitto. Nel caso di combattimenti prolungati la situazione potrebbe perfino peggiorare.

I raccolti potrebbero essere persino inferiori alle attuali stime di SovEcon e potrebbero spingere i prezzi alimentari globali ancora più in alto. L’ONU prevede che i prezzi alimentari globali potrebbero aumentare di un altro 8-20% rispetto ai livelli attuali.

Nel frattempo, l’Ucraina ha imposto misure protezionistiche per garantire la stabilità interna del suo approvvigionamento alimentare vietando le esportazioni di grano e altre materie prime. Questa mossa comporterà un aumento dei prezzi alimentari globali e i paesi che dipendono dall’Ucraina per i loro bisogni alimentari potrebbero subire carenze di forniture, con l’instabilità sociale e le rivolte che ne conseguono.


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