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Analisi e studi

Il finto crollo dello Yuan: La Cina usa la valuta come un’arma, e l’Europa rischia il KO

Un calo del 7,5% in un anno: lo Yuan si svaluta sull’euro, nonostante la BCE tagli i tassi. Un’analisi sconvolgente svela la mossa segreta della Cina, che usa il cambio come un’arma. Un pericolo mortale per le aziende europee?

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Che succede allo Yuan ? La valuta cinese Si è potentemente svalutata rispetto all’Euro, un 7,5% su base annua che rischia di mettere ulteriormente in difficoltà le economie europee, sia sui mercato continentali, sia per la concorrenza su quelli internazionali.

Perché questa svalutazione dello Yuan, che avviene nonostante la politica di ribasso de tassi della BCE?. Quello che accade è evidente dal grafico del cambio Euro Yuan:

I commenti di Brad Setser  mettono in luce una situazione sorprendente e di grande rilevanza economica: la notevole stabilità dello yuan (CNY) rispetto al dollaro statunitense (USD) nella prima metà del 2025, nonostante le nuove tariffe imposte dagli Stati Uniti, e quindi la svalutazione dello Yuan rispetto alle altre monete.

Questa situazione è però giustificata dalla Bilancia dei Pagamenti?

Grafico 1: Bilancia dei pagamenti cinese, attività cumulative (in miliardi di dollari USA)

 

Il primo grafico, “China, balance of payments assets, cumulative flows, USD billion”, mostra l’andamento cumulativo degli asset della bilancia dei pagamenti cinese dal primo trimestre del 2000 al primo trimestre del 2025.

  • Depositi (verde chiaro): Questa componente, che rappresenta una parte significativa degli asset, mostra una crescita impressionante, specialmente a partire dal 2017. Questo aumento indica che la Cina sta accumulando attivamente riserve valutarie sotto forma di depositi.
  • Crediti (arancione chiaro): Anche i crediti hanno mostrato una crescita costante, indicando un aumento dei prestiti concessi dalla Cina all’estero.
  • Debito di portafoglio (rosso scuro): Questa categoria, che rappresenta gli investimenti cinesi in titoli esteri, ha visto una crescita significativa, in particolare dopo il 2017.
  • Altri asset (nero): Questa componente è rimasta relativamente stabile.

Come sottolinea Brad Setser nel suo commento, la crescita delle “shadow reserves” (le attività estere del sistema bancario statale, come si evince dai dati della bilancia dei pagamenti) suggerisce che il paese si trova in una posizione di forza, con una pressione sottostante per un apprezzamento dello yuan. In altre parole, l’economia cinese sta generando un surplus di valuta estera che, in condizioni normali di libero mercato, spingerebbe il valore della moneta a salire, ma questo non sta accadendo?

.Grafico 2: Tasso di cambio dello yuan rispetto agli indici CFETS e BIS

Ora analizziamo le  variazioni del tasso di cambio dello yuan rispetto a tre indici di riferimento a partire dalla fine del 2014:

  • CFETS (blu): L’indice CFETS (China Foreign Exchange Trade System) è un paniere di valute che il governo cinese utilizza per monitorare il valore dello yuan rispetto ai suoi principali partner commerciali.
  • CNY/USD (arancione): Mostra la variazione del tasso di cambio diretto tra lo yuan e il dollaro USA.
  • BIS broad real (rosso tratteggiato): L’indice del BIS (Bank for International Settlements) misura il tasso di cambio reale effettivo (REER), ovvero il valore della valuta corretto per l’inflazione e ponderato per il commercio con i suoi partner.

Come si può notare dal grafico, gli indici CFETS e l BIS (che rappresenta il tasso di cambio reale effettivo) sono in calo, mentre il CNY/USD è rimasto sorprendentemente stabile. Questo indica che, pur mantenendo un quasi-ancoraggio (de facto near peg) al dollaro, la Cina sta subendo una svalutazione del suo tasso di cambio reale e perfino rispetto al pacchetto  delle valute delle controparti commerciali.

La svautazione dello Yuan, un problema per le altre valute

Questa dinamica crea problemi significativi per le valute dei paesi con cui la Cina commercia. Una volta che lo yuan si svaluta rispetto a queste valute, le esportazioni cinesi diventano più competitive e a buon mercato, mentre le importazioni diventano più costose. Questo può mettere sotto pressione le industrie e le economie dei partner commerciali, alimentando squilibri commerciali e potenziali tensioni. La difficoltà delle aziende europee sarà sempre più evidente ogni giorno che passa. 

Come avverte Setser, l’amministrazione statunitense, concentrandosi sui dazi, rischia di “distogliere l’attenzione dal problema principale”. La svalutazione dello yuan, sebbene indiretta, ha un impatto molto più ampio sull’economia globale rispetto a tasse digitali o dazi mirati. Questo meccanismo di svalutazione “mascherato” consente alla Cina di mantenere una stabilità apparente, sfruttando al contempo un vantaggio competitivo che potrebbe avere ripercussioni a lungo termine per il commercio internazionale.

In realtà Setser sottovaluta Trump, o meglio Stephen Miran, quello che si dice sia il suo stratega economic. Il fatto che lo Yuan sia peggato al Dollaro, e che il dollaro si svaluti, è già una strategia: la svalutazione del Dollaro è legata alle apparenti instabilità strategiche, mentre quella di Pechino, come si può capire, è forzata e voluta dal governo, almeno in questa fase. Come sempre la Cina usa il cambio come un’arma, solo che ora siamo noi le vittime. L’Euro ora è la mneta forte: che fine fa la moneta forte, secondo Gresham?


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