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WienEnergie (2 milioni di clienti) vicina al crack chiede aiuto al governo austriaco. Non sarà l’unica energetica a saltare

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Ieri si è tenuta una riunione d’emergenza del governo austriaco per trattare la crisi che coinvolge tutto il sistema energetico, ma l’interesse si è venuto a concentrare su una società, WienEnergie. Questo fornitore di energia, che si proclama “Solido”, ha chiesto quasi due miliardi di euro (1,77, per la precisione), per poter continuare a operare sui mercati e quindi poter garantire la continuità energetica.

La società afferma di essere soldi a, ma se ha bisogno di soldi, e tanti, dal governo austriaco per poter continuare a operare sui mercati e procurarsi l’energia per i propri clienti austriaci con continuità, il che vuol dire che le risorse non le ha e che quindi è vicina, se non la bancarotta, l’interruzione del servizio.

Il governo austriaco sicuramente concederà, se non ha già concesso, le garanzie necessarie per accedere al credito, ma questo non risolve il problema. Attualmente la società sta offrendo dei contratti della durata di un anno con prezzo fisso e premio di fedeltà di 20 giorni di energia gratuita, ma , evidentemente, in questa fase un prezzo fisso difficilmente può essere retto da una società che deve procurarsi l’energia sul mercato.

Questo caso infatti viene a rivelare una grande debolezza di tutte le riforme “Per il libero mercato” volute dall’Europa negli ultimi 20 anni: hanno svincolato completamente la fornitura dalla produzione energetica. Si è  dato troppo per scontato che chi vendeva energia la potesse comunque ,non qualche modo, recuperare sul mercato a prezzi convenienti. Si è dato per scontato che vi sarebbe stata sempre abbondanza e sicurezza delle forniture. Nel momento in cui questa è mancata, o è meno sicura, tutto il sistema è andato in tilt. Se chi vende elettricità non è un produttore, o ne produce una quantità insufficiente, in scarsità sul mercato si troverà a trasmettere prezzi moltiplicati al rialzo ai consumatori, oppure a saltare completamente. Una stortura a cui bisognerà mettere una pezza in futuro, assicurando che chi vende elettricità sia anche in grado di produrla.

 

 


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