Volkswagen taglia ulteriormente le previsioni di utili, a fronte di un calo della domanda di auto tedesche

Volkswagen AG ha tagliato le sue previsioni per la seconda volta quest’anno, avvertendo che il calo della domanda comprometterà la redditività della casa automobilistica tedesca, mentre si scontra con i sindacati su possibili tagli di posti di lavoro e chiusure di impianti senza precedenti.

Venerdì il produttore ha dichiarato di prevedere un margine operativo del 5,6%. Si tratta di un calo rispetto alla previsione del 7% di luglio, quando VW aveva precedentemente ridotto le sue aspettative, in parte a causa dei costi previsti per la chiusura di uno stabilimento Audi in Belgio. Il flusso di cassa netto della divisione automobilistica dovrebbe ora essere meno della metà del livello previsto dall’azienda.

Tutte e tre le principali case automobilistiche tedesche – Volkswagen, Mercedes e BMW- hanno ora messo in guardia sui loro profitti questo mese. Ognuna di esse sta lottando contro il rallentamento delle vendite in Cina, dove gli acquirenti sono in contrazione per un diffuso calo dei consumi. La crescente concorrenza dei veicoli elettrici spinge a praticare sconti elevati e a ridurre i margini di guadagno, mentre il calo della fiducia dei consumatori riduce la domanda di auto con motore a combustione.

Il taglio delle prospettive di Volkswagen si aggiunge alle sfide per l’Amministratore Delegato Oliver Blume, che ha avvertito che i costi in Germania sono troppo elevati a causa del rallentamento della crescita dei veicoli elettrici e della concorrenza  dei produttori cinesi, in primis BYD.

Per la prima volta nella sua storia, l’azienda sta prendendo in considerazione la chiusura di un impianto in Germania e, nel tentativo di diventare più competitiva, ha eliminato le promesse decennali sulla sicurezza dei posti di lavoro. I dirigenti hanno segnalato un eccesso di capacità produttiva di circa due stabilimenti, il che li ha messi sulla strada di un lungo conflitto con i potenti gruppi di lavoratori.
“La notizia aiuta il marchio VW a chiudere l’eccesso di capacità produttiva in Germania”, ha commentato Giacomo Reghelin, analista di Bloomberg Intelligence. “Come nel caso della Mercedes, ci aspettiamo che seguano ulteriori avvisi di profitto”.

VW prevede ora che il flusso di cassa netto della divisione automobilistica raggiunga circa 2 miliardi di euro (2,2 miliardi di dollari), in calo rispetto ai precedenti 4,5 miliardi di euro, in parte a causa delle attività di fusione e acquisizione, tra cui una partnership con Rivian Automotive Inc. sulla tecnologia EV.

Volkswagen ha dichiarato che il suo marchio omonimo di autovetture e la sua unità di veicoli commerciali stanno registrando risultati inferiori alle aspettative. Ha segnalato ulteriori rischi per il suo gruppo automobilistico ad alto volume, che comprende anche Skoda e Seat, citando un “deterioramento del contesto macroeconomico”.

Intanto il titolo ha perso oltre il 55% rispetto ai massimi del 2021, in cui vi era l’eccitazione per una mobilità elettrica che è stata solo un problema. Siamo a 94 euro contro un massimo di 221 del 2021. 

Le consegne globali dell’azienda scenderanno a circa 9 milioni di unità quest’anno, da 9,24 milioni nel 2023, ha dichiarato venerdì VW. In precedenza la casa automobilistica aveva previsto un aumento del 3%.

Tutte le case tedesche stanno pagando pesantemente la Cina, sia perché vi hanno investito, pensando fosse il mercato di Bengodi, salvo poi pagare una pesante concorrenza delle case cinesi, sia perché ora stanno pagando la concorrenza in Europa delle auto BEV. A questo si aggiungono gli investimenti sbagliati  nel settore della mobilità elettrica, fatti senza considerare il prezzo finale, assolutamente elevato, che avrebbero avuto le auto elettriche. Ora pagano un cumulo di errori e una Hubrys competitiva, e non sarà facile risolvere il problema.