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“Non voglio compromettere il benessere dei miei figli”. Parla il politico svizzero che promuove il referendum contro la legge ambientale

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Perfino la Svizzera è stata colta dalla febbre climatica. Il Parlamento svizzero ha accettato nel settembre del 2022 una nuova legislazione sul  si prefigge di accelerare la transizione verso le energie rinnovabili e afferma che la Svizzera dovrà raggiungere un saldo netto delle emissioni pari a zero (neutralità climatica) entro il 2050. Questo significa che la Svizzera non dovrà emettere più gas serra di quelli che saranno assorbiti dai pozzi di carbonio naturali, ad esempio le foreste, o tecnici. Una sorta di copia delle normative presso la UE, che si pongono lo stesso obiettivo. La nuova legge stabilisce obiettivi e traguardi intermedi per la riduzione delle emissioni e mira a garantire che i flussi finanziari siano investiti in maniera più rispettosa del clima. Insomma condiziona l’attività produttiva ed economica per conseguire obiettivi lagati al CO2.

Però la Federazione svizzera è un paese ancora democratico, per cui è possibile sottoporre a referendum queste norme. Il partito UDC, Partito Popolare Svizzero, ha raccolto del 50 mila firme necessarie e la norma sarà sottoposta al voto popolare. Nella UE questo è impossibile. Quindi sapremo cosa ne pensa veramente la base elettorale.

Michael Graber, parlamentare del Partito Popolare Svizzero di destra, è il co-presidente del comitato referendario ed è stato intervistato da Swissinfo ed ha presentato le sue idee:

Il cambiamento climatico esiste ed è influenzato anche dall’essere umano. Tuttavia, la nuova legge sul clima non inciderà affatto sul riscaldamento globale dato che la Svizzera è responsabile solo dello 0,1% delle emissioni di CO2 nel mondo. La Cina, ad esempio, emette in mezza giornata quello che la Svizzera emette in un anno. Mi chiedo quale sia l’utilità di avere una legge che ci farà spendere molti soldi, ma che non avrà praticamente alcun effetto a livello globale. 

Una tema interessante, che nella UE nessuno si pone. Siamo troppo eurocentrici per renderci conto di quanto siamo irrilevanti a livello globale.

Non ho nulla contro le rinnovabili, ma non basteranno per sostituire le energie fossili. Non riusciremo a produrre l’elettricità necessaria nei momenti del bisogno. In inverno e di notte il sole non splende. È un’illusione pensare che potremmo operare la svolta così facilmente.

Altro tema che non viene afffrontato in modo approfondito nella UE: non si può parlare solo per partito preso, dando per scontato che l’energia elettrica, in qualche modo, arriverà da qualche parte. No, bisogna avere dei piani seri, che nessuno ha il coraggio di fare, perché non esistono alternative a breve.

Secondo uno studio del gruppo di consulenza strategica Boston Consulting, si dovranno investire quasi 400 miliardi di franchi affinché la Svizzera raggiunga la neutralità climatica entro il 2050. E stando a uno studio del Politecnico federale di Losanna, i costi dell’energia per abitante potrebbero aumentare dagli attuali 3’000 a 9’600 franchi all’anno.   

Qualcuno ha chiesto ai cittadini italiani o europei se veramente sono pronti a spendere migliaia e migliaia di euro a testa per supportare degli obiettivi di emissione del CO2 deciso dall’alto? Anche perchè la maggioranza al PE, che ha dato la fiducia alla Commissione e votato queste norme, è raccogliticcia, eterogenea, costruita ad hoc per supportare decisioni prese esternamente da terzi.

Quindi alcune parole che sono specifiche per la Svizzera, ma potrebbero essere traslate per l’Italia, in altri termini:

Le emissioni indirette della Svizzera sono elevate perché siamo un Paese con legami ovunque nel mondo, tramite il nostro settore finanziario e bancario. L’alternativa sarebbe di diventare come un Paese del Terzo Mondo che genera delle emissioni dirette, ma nessuna emissione indiretta. Ma è davvero questo che vogliamo? Non voglio sacrificare la prosperità del Paese solo per avere la coscienza più pulita. 

Siamo pronti a sacrificare la prosperità dei nostri pochi figli per obiettivi di emissione che, a livello globale, risulteranno irrilevanti e la cui influenza sul clima è comunque discussa? A qualcuno di voi è stata fatta questa domanda?


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