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Viet Nam: anche qui le pompe di benzina chiudono per esaurimento

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Ci sono paesi in cui le pompe di benzina sono a secco in una crisi improvvisa e imprevista. A Ho Chi Minh City, la città nota come motore economico del Vietnam, le cui stazioni di servizio sono state costrette a sospendere le attività a causa della carenza di carburante.

In questo caso la crisi nella disponibilità dei carburanti viene ad essere causata da una scarsità nella capacità di raffinazione accompagnata ad una serie di misure del  governo che hanno peggiorato, non migliorato, la situazione.  Ecco un video sulla situazione in Oriente

A metà ottobre il governo ha chiesto a due raffinerie di aumentare il più possibile la produzione nel tentativo di soddisfare la domanda interna. Il governo ha anche chiesto ai distributori di accelerare le consegne alle stazioni di servizio. PetroVietnam, la più grande compagnia petrolifera statale del Paese, ha risposto aumentando il tasso di funzionamento della sua raffineria di Dung Quat, nella provincia centrale di Quang Ngai, al 109% dal 107%. Un dirigente della raffineria ha dichiarato che il tasso può essere spinto al 110% o anche più alto, se il governo dovesse fare ulteriori richieste.

Le raffinerie di petrolio generalmente conservano una certa capacità produttiva anche quando dichiarano di funzionare al 100%. Quando aumentano la produzione durante le emergenze, il loro tasso di funzionamento può superare il 100%. Nella raffineria di Nghi Son, nella provincia settentrionale di Thanh Hoa, in cui la giapponese Idemitsu Kosan detiene una partecipazione importante, all’inizio dell’anno la produzione ha dovuto essere ridotta in modo sostanziale perché non era riuscita a ottenere fondi sufficienti per importare il greggio. Da aprile, tuttavia, la raffineria opera quasi a pieno regime. Secondo una fonte della raffineria, l’impianto può permettersi di aumentare il tasso di funzionamento.

Purtroppo, queste misure sono troppo tardive per risolvere quella che è già una grave crisi: dall’inizio di ottobre, diverse centinaia di stazioni di servizio a Ho Chi Minh City, la più grande metropoli del Paese, e nelle città circostanti nel sud del Vietnam hanno dovuto occasionalmente sospendere le operazioni, dicendo di non avere nulla da vendere.

Una delle ragioni è che i distributori non sono stati in grado di trasferire i loro costi crescenti a causa di quello che è di fatto un tetto governativo sui prezzi della benzina, secondo le fonti del settore. I distributori più piccoli sono stati colpiti in modo particolare, scoraggiandoli dal rifornire le stazioni di servizio perché i loro profitti diventano troppo esigui.

Un altro motivo per cui le stazioni di servizio stanno temporaneamente chiudendo è la mancanza di raffinerie nella parte meridionale del Vietnam, dove si trova Ho Chi Minh City (l’antica Saigon) e che rappresenta circa il 45% della domanda di petrolio e prodotti petrolchimici del Paese.

Anche nella capitale Hanoi, alcuni cittadini si sono precipitati alle stazioni di servizio temendo che la carenza di carburante si diffonda presto verso nord. “Un’altra stazione di servizio era chiusa”, ha detto Nam, un pendolare dall’aria stanca che stava rifornendo la sua moto. “Qui almeno ho fatto benzina dopo 20 minuti di attesa”.

Poiché le moto sono un mezzo comune per recarsi al lavoro e a scuola nel Paese, la situazione della benzina sta ostacolando le attività quotidiane di molti vietnamiti.

Due raffinerie soddisfano poco più del 70% della domanda interna di prodotti petroliferi, ma si sono trovate in una situazione di svantaggio dall’inizio della guerra in Ucraina, che ha innescato una reazione a catena nei mercati energetici globali. Ora che “i Paesi europei stanno acquistando grandi quantità di prodotti petroliferi”, ha detto un alto funzionario del governo, “un piccolo Paese [come il Vietnam] ha difficoltà ad aumentare i propri acquisti”.

Un ulteriore problema deriva dalla struttura di economia programmata del comunista Vietnam, in cui i prezzi del petrolio sono stabiliti ogni 10 giorni, per cui non sono mai allineati con le condizioni di un mercato sempre più instabile e capriccioso, mentre le produzioni petrolifere nazionali non sono sufficienti a far fronte ai fabbisogni.

Ma ci sono anche fattori interni alla base dei vincoli di approvvigionamento del Vietnam. All’inizio di quest’anno, il tasso operativo della raffineria di Nghi Son è diminuito, causando una carenza di benzina in tutto il Paese. Il governo stesso sta aumentando il senso di crisi, nonostante stia valutando la possibilità di aggiornare i prezzi più frequentemente e di modificare la formula utilizzata per modificarli.

Il primo ministro Pham Minh Chinh ha dichiarato che un adeguamento dei prezzi più tempestivo potrebbe aiutare la situazione. Allo stato attuale, il sistema di controllo dei prezzi tende a far sì che le aziende del settore petrolifero rimangano in attesa di un nuovo aumento dei prezzi internazionali, dando loro l’opportunità di ingrassare i profitti.

 

 


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