Economia
Petrolio Venezuela: Export stabile a Maggio (779.000 b/g) nonostante stop licenze USA. La Cina compra di più
Le esportazioni di petrolio del Venezuela restano stabili a maggio, nonostante le sanzioni USA. La Cina aumenta gli acquisti, mentre PDVSA si affida a “canali ombra” più rischiosi.

Le sanzioni di Trump non sono state così efficaci. Le esportazioni petrolifere del Venezuela sono rimaste sostanzialmente invariate a maggio, nonostante le crescenti pressioni degli Stati Uniti e la scadenza di licenze fondamentali che in passato consentivano un commercio limitato nonostante le sanzioni.
L’aumento delle spedizioni verso la Cina ha contribuito a compensare il forte calo delle vendite autorizzate dagli Stati Uniti, mentre la compagnia statale PDVSA si è affrettata a reindirizzare i barili in vista dell’inasprimento delle sanzioni. Secondo documenti interni della PDVSA e dati di tracciamento delle navi, il mese scorso il Venezuela ha spedito 779.000 barili al giorno di greggio e prodotti raffinati, in leggero calo rispetto ai 783.000 barili al giorno di aprile.
Mentre le esportazioni verso aziende autorizzate dagli Stati Uniti come Chevron e Reliance si sono interrotte, i carichi destinati alla Cina sono aumentati a 584.000 barili al giorno, rispetto ai 521.000 barili al giorno di aprile. La resilienza si registra nonostante la sospensione delle licenze che in precedenza consentivano alle aziende statunitensi ed europee di operare legalmente con il settore petrolifero venezuelano soggetto a sanzioni.
Il 27 maggio è scaduto il termine ultimo per Chevron e altre società per cessare le attività. PDVSA ha annullato diverse spedizioni destinate a Chevron a causa di problemi di pagamento e le nuove spedizioni di greggio pesante Boscan, un tempo destinate alle raffinerie statunitensi, sono state invece inviate in Asia.
Questo cambiamento fa seguito alle ultime controverse elezioni in Venezuela, che hanno visto il presidente Nicolás Maduro rafforzare la sua presa sul potere. Con un’affluenza stimata dall’opposizione al di sotto del 15%, l’amministrazione Biden ha citato la mancanza di riforme democratiche credibili come motivo principale per lasciare scadere le licenze. Il segretario di Stato Marco Rubio ha confermato la scorsa settimana che non saranno concesse ulteriori proroghe.
Con una mossa dell’ultimo minuto, PDVSA ha completato un importante scambio di petrolio con la francese Maurel & Prom e il gigante commerciale Vitol, l’ultima transazione autorizzata dagli Stati Uniti sotto il precedente regime di licenze. Nel frattempo, le importazioni di carburante sono balzate a 159.000 barili al giorno, poiché PDVSA si è affrettata a fare scorta di nafta pesante per le operazioni di miscelazione.
Con la chiusura delle porte occidentali e l’inasprimento delle sanzioni, il petrolio venezuelano ora scorre in modo più massiccio attraverso intermediari e canali ombra, mantenendo il flusso dei barili, ma con molta meno trasparenza e molto più rischio.
Trump aveva promesso sanzioni secondarie a chi importava il petrolio venezuelano, ma, sino ad ora, queste minacce sono rimaste vuote nei confronti della Cina, dopo la riduzione dei dazi decisa a Ginevra.
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

You must be logged in to post a comment Login