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Una via d’uscita offerta a Theresa May? (di Viola Ferrante)

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Dopo la bocciatura alla Camera dei Comuni dell’accordo raggiunto con l’Ue, la May si trova confrontata con la mozione di sfiducia che nessuno sa prevedere come si risolverà. In quella che sembra essere una confusione totale, da alcuni definita “follia” in vista di una Hard Brexit dalle consequenze al momento non valutabili, arriva dai Laburisti una mano tesa alla premier inglese.

“Il primo ministro May può ancora ottenere l’adozione di un piano d’uscita dall’UE facendo delle concessioni al partito laburista” così John Mc Donnell, responsabile finanziario dei Labour in una intervista rilasciata oggi a Reuters.

Il suo partito sarebbe pronto a sostenerla nel caso che lei fosse disposta ad accettare di mantenere la Gran Bretagna nell’Unione doganale europea, di intrattenere relazioni strette col mercato unico e di proteggere i diritti dei lavoratori e dei consumatori. ” Noi sosterremo un accordo che riunisce i Paesi, protegge i posti di lavoro e sostiene l’economia. Noi portiamo avanti questa politica della mano tesa fin dall’inizio.” E deplora: “Durante questi due anni lei ha sempre rifiutato qualsiasi contatto”.

Intanto la Merkel ha dichiarato che la Germania sta studiando un piano strategico per limitare i danni provocati da una Brexit senza accordo, mentre il suo candidato (anche del PPE) alla presidenza della prossima Commissione europea Manfred Weber ha ammesso che l’accordo faticosamente raggiunto insieme a tutti i 28 Paesi non è al momento in discussione, che il gioco è in mano alla May e che l’UE attende ora proposte concrete dagli inglesi che stanno toccando con mano “cosa vuol dire uscire dall’Unione”. “A nessuno viene chiesto di entrare, ma se si vuole uscirne si accettino i costi e le conseguenze” ha dichiarato a caldo alla TV nazionale ma che comunque rimane interesse dell’Unione a evitare una Hard Brexit che col voto di ieri si è fatta più concreta.

Ora il Cigno nero tanto paventato da Sinn e aiutato dal rallentamento dell’economia internazionale è pronto a planare sull’U€ e sulla potente Germania.

Viola Ferrante

 


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