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Ucraina e Catasto: quando la casa degli italiani è un pericolo maggiore dei russi (di Marco Minossi)

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Oltre all’aspetto fiscale, con il governo che ritiene più essenziale una revisione solo “Statistica” del catasto piuttosto che la Guerra in corso ad est, c’è anche l’aspetto del Mix fra Stato di Emergenza e case degli italiani. Vi presentiamo un pezzo di Marco Minossi

Lo stato di emergenza2 di riserva è scattato, dopo che l’evidenza ha portato a far decadere dal 1 aprile (data pericolosa quanto ad affidabilità ?), quello legato alla pandemia. La motivazione si commenta da sola: “per consentire gli aiuti umanitari all’Ucraina”. Emergenza-Paese, dunque. Questa mossa significa una cosa, forse due: sicuramente che il governo in teoria non c’è più, a causa delle divisioni, che stavolta sembrerebbero serie, della accozzagl . . . .ehm, scusate, della “maggioranza” sulla riforma del catasto, che Draghi ha posto come base fondamentale per procedere poi con la riforma fiscale.

Certo, convertire il valore catastale degli immobili italiani in valore di mercato porterà ad una facile revisione di un certo tipo, in una certa direzione impositiva facilmente immaginabile, e non solo quanto ad IMU, dato che verrà fuori una dimensione del patrimonio dei privati che metterà paura in Italia, e invidia in Europa. C’è emergenza però, e quindi guai a spaccarsi. La situazione dell’esecutivo è identica a quella del Conte2 a dicembre2019-gennaio2020 sulla riforma della prescrizione di Bonafede. Il governo sarebbe clamorosamente caduto, ma poi arrivò la pandemia, e tutti i guai se li portò via; adesso arriva la guerra, e tutti giù per terra. Ah, dimenticavo: la seconda motivazione, quella più inerente e più coerente con il nuovo stato di emergenza dichiarato fino al trentuno dodici, potrebbe essere l’obbligare i possessori di seconde, terze e quarte case a darle agli ucraini. Gongolerà Speranza, che vedrà lo stato comunista mettere mano alla proprietà, dopo averla messa alla libertà dei cittadini. Forse però – ops! – assisteremo ad un boom degli ex-bamboccioni, i giovani che vivono ancora in famiglia a 25-30 anni, che andranno ad abitarci da soli o con la fidanzata, cambiando la residenza. Così, con un colpo solo, papà e mamma risparmieranno sull’IMU, ed eviteranno anche l’espropriazione forzosa, in Italy.


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