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Turchia: alla vigilia delle elezioni presidenziali aumentano le vendite al dettaglio, nonostante l’inflazione

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La Turchia dovrebbe essere  secondo gli standard classici dei think tank europeisti,  un paese già fallito da tempo. A fronte di un’impressionante inflazione, comunque in calo, la Banca Centrale non ha aumen tato i tassi, anzi li ha diminuiti. L’inflazione aveva toccato una punta dell’85,5% ad ottobre 2022, ma ora si è stabilizzata, si fa per dire, al 43,6 %

Nonostante questo il tasso d’interesse imposto dalla Banca Centrale è inferiore al 10%. Fosse la BCE avremmo gli interessi al 150%

Eppure le vendite al dettaglio sono in crescita, segno che, nonostante tutto, c’è una capacità di acquisto latente.

L’incremento delle vendite al dettaglio dovrebbe essere messo in relazione con quello che accade in Europa, dove la lotta all’inflazione è diventata una  sorta di mantra. Vediamo l’andamento turco confrontato con quello tedesco.

 

Quindi alla fine le vendite al dettaglio comunque crescono in Turchia, mentre in Germania calano.  Vedremo se  un eventuaale cambio di governo verrà a portare anche un cambio nella politica economica e nelle modalità di lotta all’inflazione.


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